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Sono state le meticolose indagini avviate immediatamente dai poliziotti dell’Ufficio Investigativo e delle Volanti del Commissariato di Quartu Sant’Elena, all’indomani dell’atto incendiario compiuto lo scorso 24 gennaio. Quella notte fu dato alle fiamme il Land Rover di Serena Enardu, il secondo attentato nei confronti nota tronista di "Uomini e Donne".
Le attività degli agenti si sono fondate soprattutto sull’analisi dei filmati delle telecamere di video sorveglianza presenti nelle immediate vicinanze dell’abitazione della vittima, che hanno ripreso il modus operandi del giovane, anche prima dell’evento, mentre lo stesso effettuava diversi sopralluoghi, fino ad appiccare - ha riferito la Polizia - con rapida azione, l’incendio dell’auto.
I poliziotti del Commissariato hanno svolto mirati accertamenti, finalizzati all’individuazione della vettura utilizzata dall’autore del reato, ripresa nella sua via di fuga dalle telecamere installate dall’Amministrazione Comunale di Quartu Sant’Elena, attraverso cui si è arrivati all’individuazione del giovane, un pregiudicato quartese di 37 anni, il quale era già sotto la lente degli stessi agenti, insieme ad altri soggetti, sempre quartesi, ritenuti gli esecutori materiali di diversi episodi incendiari consumatisi nella città di Quartu ai danni di altre autovetture ed immobili.
L’indagato, messo alle strette dai poliziotti avrebbe ammesso le proprie responsabilità, rappresentando di aver incendiato solo per errore l’autovettura in via Livatino e aggiungendo che l’atto era diretto a un'altra persona, senza però fornire indicazioni utili a consentire la sua identificazione.
I poliziotti stanno ancora acclarando la veridicità delle dichiarazioni del 37enne, tuttavia, sebbene siano ancora in corso di chiarimento le reali motivazioni che abbiano determinato l’atto incendiario, su un punto gli agenti ritengono che vi siano pochi dubbi: ovvero, che quest’ultimo così come ulteriori altri episodi monitorati abbiano un comune mandante, in fase di compiuta identificazione.
Il lavoro dei Poliziotti del Commissariato prosegue, dopo la denuncia all’Autorità Giudiziaria del 37enne, il quale si ritiene sia solo l’esecutore materiale di un atto ordinatogli da persone a lui vicine.