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Il Comune di Quartu Sant’Elena, con una solenne cerimonia celebrata ieri nella sala consiliare, ha voluto ricordare le vittime della Shoah nella giornata dedicata alla memoria.
Ad aprire le celebrazioni la Vice presidente del Consiglio Chiara Pili, che citando Anna Frank, ha voluto ricordare l’importanza di non dimenticare, evidenziando come il totalitarismo abbia tolto ai perseguitati la loro quotidianità.
Presente anche il componente della sezione cittadina Anpi Giovanni Maria Fresu mentre Riccardo Spisa, componente della Banda Musicale di Quartu, ha suonato il silenzio. Non sono voluti mancare neanche i rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che hanno proposto all’Amministrazione di allestire insieme una mostra fotografica con il materiale da loro raccolto nell’ormai prossimo viaggio-studio ad Auschwitz.
“Ringrazio tutti coloro che contribuiranno a tenere viva la memoria degli orrori vissuti durante la II Guerra Mondiale sotto il regime nazifascista, caratterizzati prima dalle leggi razziali e poi dalla persecuzione italiana dei cittadini ebrei. Per non dimenticare tutti coloro che hanno dovuto subire la deportazione, la prigionia e la morte nei campi di concentramento e di sterminio di massa tedeschi – ha dichiarato il Primo Cittadino tramite un messaggio letto dal ViceSindaco Saldì -. Mi preme anche sottolineare ed esaltare tutti coloro che a rischio della propria vita hanno salvato altre vite umane e protetto i perseguitati, durante il papato di Pio XII, dalla cosiddetta ‘tempesta devastante’, cosi come venne definito in ebraico il termine Shoah”.
“La responsabilità di trasmettere alle nuove generazioni – ha aggiunto Saldì –l'importanza della memoria e la necessità di essere individui capaci di azioni di coraggio quando i diritti degli altri vengono lesi. La Shoah è uno dei drammi del Novecento. È un evento senza paragoni. Urge conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere. Spesso i ragazzi, studiando la storia, percepiscono i protagonisti degli eventi spiegati come altro, come lontano: il senso di alterità prevale su quello di appartenenza. Quelle persone, vittime e carnefici, sono uomini esattamente come noi. Purtroppo è ancora troppo diffusa l'idea che i diversi siano, sempre e comunque, gli altri. E questo accade in molti ambiti: religioso, etnico, sociale, sessuale. Bello sarebbe se la scuola accogliesse le altre sollecitazioni che la legge 211/2000 propone: non limitare la memoria al discorso sulla discriminazione ebraica, ma prendere in considerazione le altre deportazioni. Quelle dei rom, dei sinti, degli omosessuali, dei disabili e degli oppositori politici. Fare memoria vuol dire schierarsi con decisione contro ogni razzismo”.
Gli studenti dell’Istituto Economico e Tecnologico ‘Levi’ ha proiettato uno spezzone del video ‘I giovani e la Shoah’ e recitato alcune letture tratte dal libro ‘Se questo è un uomo’. La Scuola Media ‘Porcu-Satta’ Comprensivo n. 1 ha optato per letture e brani musicali. L’Istituto Comprensivo n. 6 ha mandato in onda il video intitolato ‘Una Lettera per non dimenticare’, mentre altre letture sul tema della Shoah hanno caratterizzato l’intervento del Liceo Scientifico e Artistico ‘Brotzu’.
Al termine la Vice presidente Vicaria del Consiglio Rita Murgioni, che ha portato i suoi saluti e poi letto anche il messaggio dell’Assessora alla Pubblica Istruzione Elisabetta Cossu, che si è unita nei ringraziamenti ai giovani studenti in Aula per condividere la memoria, proiettata nel presente e nel futuro, dello sterminio e della incommensurabile tragedia dell’olocausto.
In serata, sempre nel Palazzo Comunale, un altro momento toccante con la testimonianza di un cittadino ebreo italiano di origine spagnola, Marco Di Porto, salvato dal gesto eroico delle Suore dei Sette Dolori e fu nascosto nel loro Convento, a Roma.