Il ciclone polare che ha investito la Sardegna da una settimana ha portato maltempo e neve su gran parte dell’Isola, causando danni e disagi soprattutto nel Nuorese, completamente sotto la neve e con interi paesi senza elettricità.

Desulo, nel cuore della Barbagia, è la località che ha subito maggiormente le conseguenze della nevicata di 3 giorni fa. Gli abitanti sono rimasti in media 24 ore senza corrente elettrica e in qualche quartiere addirittura si è rimasti completamente al buio per 29 ore. Innumerevoli i danni psicologici, logistici ed economici.

“Un disagio infinito per tutti, famiglie, anziani, bambini, per chi ha attività come panifici, macellerie, supermercati. Siamo molto arrabbiati perché è assurdo che in un paese di montagna, dove alla neve siamo abituati, faccia una nevicata normale in gennaio, nel 2023 si finisca ad utilizzare candele”. Sono parole piene di rabbia quelle di Daniela Melis, giornalista e portavoce del suo amato paese che ora sta facendo i conti, così come lo scorso anno, con i danni in seguito al maltempo.

Ho avuto modo di parlare con macellai, panettieri e i miei genitori gestiscono un supermercato. I danni economici sono inestimabili, quintali di carne e di impasto per il pane buttato, motori delle celle frigorifere rotti e che si dovranno ricomprare, senza contare i danni psicologici. Impossibilitati a comunicare, senza poter essere assistiti in caso di malessere, in molti casi al freddo e senza poter cucinare. Mio padre è rimasto incastrato nell’ascensore” prosegue Daniela.

Siamo spaventati dalla neve a causa dell’incompetenza di chi dovrebbe garantire l’efficienza delle linee elettriche. Ogni anno è la stessa storia: l’anno scorso siamo rimasti 36 ore senza corrente, ma quest’anno la nevicata è stata meno intensa e con una settimana di preavviso, eppure per 24 ore sembravamo tornati nel medioevo”.

Tanta la rabbia a Desulo, paese di un immenso valore culturale, ambientale e non solo, perché è veramente incredibile dover aver paura che piova o che nevichi. “Molti miei compaesani minacciano di andarsene perché non ce la fanno più a convivere con questi inconvenienti e con le conseguenti grandi perdite in termini economici. Io stessa lavoro con Internet e pensate che la Tim è ancora fuori uso – dice Daniela – Assolutamente giusto che nevichi e che piova.

L’acqua ci serve e soprattutto la neve significa riserva di acqua per mesi e mesi, quindi non dovremo aver paura perché se succede non funziona più nulla! Bisogna risolvere i problemi tecnici e fare in modo che anche chi abita in montagna, possa vivere tranquillo e con tutti i comfort” conclude Daniela Melis.