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"Abbiamo documentato che sono stati raccolti e accumulati almeno 3 contenitori, ciascuno della capacità di circa 1,2 metri cubi ovvero 2,3 tonnellate di capienza, pari a circa 7 tonnellate di sabbia finite sull'asfalto e schiacciate dagli pneumatici delle auto, facendole diventare potenzialmente un rifiuto speciale". Così Carmelo Spada del Wwf Sardegna denuncia la mancanza di una strategia e di rimedi efficaci al fine di preservare la sabbia. Nei giorni scorsi, infatti, a causa del vento diverse tonnellate di arena si sono riversate sulla carreggiata di via Lido che sono state poi raccolte in sacchi dagli operatori del Comune.
Un paio di settimane fa l’assessore Raniero Selva aveva spiegato gli interventi che si stavano attuando, tra i quali il posizionamento di barriere di canne per evitare proprio la dispersione della sabbia. Lavori non ancora terminati.
"E’ opportuno studiare strategie e mettere in atto interventi che consentano di mantenere e consolidare le spiagge – ha detto il delegato regionale dell’associazione ambientalista -. Ciò significa aumentare la qualità della vita di residenti e ospiti, e non trascurare l'importanza del litorale sabbioso per il sistema turistico locale. Inoltre – ha continuato Carmelo Spada - sarebbe importante la messa a dimora di piante pioniere endemiche a scarso sviluppo vegetativo superficiale, ma con ampi e diffusi apparati radicali che riducono la mobilità della sabbia e favoriscono la formazione delle dune".