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Il deputato nuorese di Forza Italia Pietro Pittalis ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno e al ministro dello sviluppo economico in merito agli attentati che stanno mettono a dura prova la sopravvivenza dell’azienda Maffei-Sarda Silicati.
Nello specifico Pittalis chiede quali iniziative urgenti si intendano adottare per garantire la legalità e consentire alle aziende e ai lavoratori che operano nel territorio sardo di poter svolgere la loro attività per lo sviluppo e la crescita della regione.
Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre scorso a Cuccuru Mannu, in territorio di Sarule in Sardegna, un attentato incendiario ha colpito la ditta Maffei-Sarda Silicati. In particolare, tre escavatori sono stati danneggiati gravemente dalle fiamme appiccate da ignoti e spente grazie all'intervenuto dei vigili del fuoco del comando provinciale di Nuoro.
Un attentato che ha compromesso i cantieri e costretto la Maffei a fermare l'attività estrattiva.
L'attentato incendiario è l’ultimo di una serie di intimidazioni che vanno avanti da tempo.
Minacce scritte sui muri, lumicini fatti trovare agli ingressi dei cantieri, inneschi artigianali lasciati tra un camion o una ruspa. Insomma, degli "avvertimenti" regolarmente denunciati ma tenuti nascosti ai riflettori per non creare ulteriori allarmismi e tensioni. Fino ad arrivare ad una pala meccanica della Maffei, distrutta da un incendio doloso nel 2019 in una cava in territorio di Ottana.
Quest’ultimo atto criminale mette inevitabilmente i vertici dell’azienda di fronte a un bivio: devono decidere se continuare a lavorare nell'isola o lasciare tutto e spostare l’attività fuori regione. Quest’ultima decisione avrebbe conseguenze gravissime anche per la stessa regione Sardegna.
L’azienda Maffei soltanto nel 2021 ha infatti pagato 30 milioni di euro ai propri fornitori (per lo più locali) e 2,8 milioni di euro ai suoi 83 dipendenti. Con conseguente importante contributo all’occupazione regionale sull'intera filiera. La Maffei ha inoltre effettuato investimenti per oltre 13 milioni di euro negli ultimi 10 anni, con evidenti significative ricadute sul territorio sardo.
Come ha dichiarato Giorgio Bozzola, presidente di Minerali Industriali, questo atto intimidatorio, è un atto ignobile, perpetrato ai danni di una società, Maffei sarda silicati, che ha l'orgoglio ed il privilegio di essere attiva nel territorio sardo dai primi anni Novanta e che ha contribuito allo sviluppo della Regione.
Sempre il Presidente di Minerali Industriali ha quindi dichiarato: “Profonda è la ferita lasciata a tutto il management del gruppo Minerali Industriali, il quale ha fortemente creduto nel potenziale industriale della regione Sardegna e ha sempre investito ingenti somme di denaro in progetti di sviluppo industriale ed innovazione”.
Nei giorni successivi all’attentato tre paesi, Sarule, Orani e Ottana, si sono riuniti in un consiglio comunale straordinario in segno solidarietà alla Maffei Sarda Silicati, che da 30 anni lavora sul territorio e dà occupazione, tra dipendenti e indotto, a un centinaio di maestranze.
Visto quanto accaduto, il deputato Pietro Pittalis ha così presentato l’interrogazione ai ministri dell’Interno e al ministro dello sviluppo economico.