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Sono da poco passate le sei quando alla Sala Operativa della questura di Cagliari arriva una chiamata: “Sentiamo delle urla disperate, ma non sappiamo da dove provengono”.
La zona è intorno al faro di Calamosca. Due Volanti si precipitano sul luogo. I poliziotti, insieme all’uomo che li ha avvertiti, si mettono a pattugliare a piedi ogni minimo angolo della scogliera per cercare di individuare il luogo da dove arriva la richiesta di aiuto. Una voce flebile si sente da sotto uno sperone di roccia.
È una ragazza, stremata, immersa nell’acqua fino alla gola che cerca disperatamente di rimanere in vita aggrappandosi a una roccia.
Purtroppo non è possibile raggiungerla perché la scogliera scende giù a precipizio. L’unico modo è quello di tuffarsi e arrivare a lei via mare. Ma la parete di roccia è alta quasi 15 metri; c’è bisogno di una persona esperta.
Si fa avanti Alessandro, poliziotto con la passione per il mare e la vela. Senza un attimo di esitazione si spoglia e si tuffa raggiungendo la ragazza e tranquillizzandola. È in evidente stato di ipotermia ed ha il volto viola.
Gli altri colleghi rimasti sulla scogliera, Daniele Stefano e Antonello, fanno cordone in modo da raggiungere la ragazza per tirarla su, mentre Alessandro l’aiuta a salire.
Con non poca fatica la donna viene portata in salvo. Nel frattempo Alessandro non potendo arrampicarsi in quel punto impervio nuota per qualche metro per poi risalire in un luogo più agevole.
Per fortuna tutto è finito bene, la ragazza è stata tenuta in osservazione all’ospedale. Ma il peggio è passato, grazie al bel lavoro di squadra delle volanti di Cagliari.