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L’Assessora alla difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, ha preso parte, assieme alla Protezione civile Regionale, all’ARPA Sardegna, al Corpo Forestale e ad Areus, all’esercitazione internazionale contro l'inquinamento marino e costiero iniziata questa mattina nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena.
L’evento che ha visto la presenza, tra gli altri del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, e del sindaco di La Maddalena, Luca Montella, è inserito nell’Accordo RAMOGE stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco, per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose nell’area mediterranea, da Marsiglia al Lazio, ricomprendendo Corsica e Sardegna.
L’esercitazione ha visto impiegate 10 imbarcazioni e mezzi aerei della Marina militare e Guardia costiera.
«La presenza della Regione e delle forze regionali in questa esercitazione ha un significato importante, perché non solo mostra il funzionamento dell'intera catena di comando in cui tutti collaborano, ma ci rende anche informazioni utili alla conoscenza dettagliata dei processi e delle tempistiche, dandoci la possibilità di migliorare nelle azioni di prevenzione» queste le parole della Spano che ha seguito l'avvio delle esercitazioni, a seguito del mayday simulato lanciato dalla nave cisterna, dalla stazione di comando 'Guardia Vecchia' e poi, via mare, su un'imbarcazione della Guardia Costiera, in compagnia del ministro Costa.
«Ė stata anche l'occasione di riproporre al ministro Costa, al quale avevo già consegnato il dossier Sardegna in occasione della Commissione Ambiente della Conferenza Regioni dello scorso 26 luglio – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – alcuni temi fondamentali. Primo su tutti, la possibilità di velocizzare l'iter affinché il Presidente della Regione, in qualità di Commissario straordinario per le attività ex G8 di La Maddalena, sia messo nelle condizioni di agire rapidamente. Altri temi discussi con il Ministro Costa sono stati i Parchi e le Aree Sic all'interno dei poligoni militari, su cui rischiamo un'infrazione europea. È infatti necessario trasformarle in Zone Speciali di Conservazione (ZCS) che presuppongono piani di gestione e monitoraggi attualmente non fattibili in quanto si tratta di zone interdette».