Alle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, insieme allo Squadrone Cacciatori di Sardegna e al Comando Provinciale di Nuoro, al termine di un’indagine di circa tre mesi condotta anche grazie alla preziosa ricostruzione affidata al RIS di Cagliari, hanno dato esecuzione a un’ordinanza nei confronti di cinque soggetti emessa dal Tribunale di Tempio Pausania su richiesta della stessa Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini nei confronti degli esecutori della rapina a mano armata, perpetrata con l’uso di pistole e fucili ai danni dell’Ufficio Postale di Vaccileddi lo scorso 04 dicembre.

LA RAPINA Quella mattina, poco prima delle 9, tre persone, di cui due armate di pistola e una di fucile, tutte travisate con un passamontagna, hanno fatto irruzione nell’Ufficio Postale al cui interno si trovavano il direttore, un impiegato e due clienti.

I tre hanno fatto sdraiare a terra i clienti ed hanno utilizzato il direttore e l’impiegato per farsi consegnare il denaro. La rapina, a causa dell’apertura temporizzata della cassaforte, è durata molto tempo, circa 40 minuti, ma fortunatamente, a parte la minaccia delle armi, non è stata usata violenza nei confronti di alcuno e nessuno ha riportato lesioni.

Una volta incassato il bottino i tre si sono dati alla fuga utilizzando una utilitaria che, dalle prime confuse testimonianze, era sembrata una Fiat Punto bianca. Alla fine la rapina ha fruttato ai malviventi circa 40mila euro.

 LE INDAGINI del Reparto Territoriale di Olbia sono iniziate appena è stato diffuso l’allarme, ma ormai dopo la fuga della banda. Grazie alle testimonianze raccolte e alla ricostruzione dei percorsi attraverso la visione delle telecamere di sicurezza del Comune è stato possibile individuare il percorso effettuato dai rapinatori durante la fuga e le auto utilizzate.

Quella che dalle testimonianze sembrava essere una Fiat Punto bianca, si è trasformata in una Mazda 2 di colore grigio chiaro, rubata a Sassari nel mese di ottobre u.s., mentre durante la fuga la banda era preceduta da un’altra auto, poi risultata di proprietà di uno di loro, utilizzata come apripista per evitare eventuali posti di blocco delle Forze di Polizia.

Grazie alla collaborazione del RIS è stato possibile “pulire” i video delle telecamere di sorveglianza e risalire alle targhe e ai modelli delle auto utilizzate.

LE PERSONE ARRESTATE I tre rapinatori emersi dalle risultanze investigative sono Franco Paolo Chessa, pregiudicato 36enne di Lula (attualmente in carcere perché arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri di Nuoro durante la rapina all’Ufficio Postale di Onifai il 2 febbraio scorso), Carlo Gusinu, pregiudicato 34 enne di Padru e Pier Franco Muscau, incensurato 29enne di Lula.

Questi ultimi sono stati arrestati nel corso dell’operazione di oggi, mentre S. C., pregiudicato cl 63 e R. P., incensurato cl 95, entrambi di Lula, risultano indagati e questa mattina sono stati oggetto di una attenta perquisizione, anche con l’uso di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi perché hanno fatto parte dell’organizzazione della rapina.

Le perquisizioni, tuttora in corso, hanno dato esito positivo e al momento sono state trovate cartucce di diverso tipo e calibro, i cellulari utilizzati per i sopralluoghi prima della rapina e nel corso della stessa, nonché uno scanner verosimilmente utilizzato per la ricerca di microspie.

I due tratti in arresto nella mattinata odierna saranno tradotti presso le case circondariali di Nuoro e Sassari a disposizione del Pubblico Ministero.