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Negli ultimi giorni i Presidenti delle Unioni dei Comuni sarde che hanno partecipato al percorso della programmazione territoriale e della Strategia Nazionale delle Aree Interne, in rappresentanza di oltre 300 comuni che amministrano quasi il 90% del territorio sardo e oltre un milione di abitanti, hanno scritto un accorata lettera del presidente della Regione Christian Solinas e del consiglio regionale Michele Pais, per il tramite di Anci Sardegna e di Uncem Sardegna, nella quale chiedono un' attenzione straordinaria per il territoriali diversità che compongono la nostra terra.
L'iniziativa dei Presidenti delle Unioni dei Comuni, in linea con un ordine del giorno dell'assemblea dei sindaci sardi del 13 gennaio che ha visto la presenza di oltre 320 i rappresentanti comunali, è volta ad ottenere, nell'ambito del Recovery Plan che riguarderà la Sardegna un grande progetto di contrasto allo spopolamento, per lo sviluppo delle aree interne, montane, costiere, delle isole minori e delle periferie urbane che con centri risorse ingenti per superare un ritardo di sviluppo storico delle nostre comunità.
“Le nostre esigenze e le nostre priorità, perfettamente in linea con il Next Generation UE - spiega Emiliano Deiana, Presidente Anci Sardegna - riguardano gli interventi sulle infrastrutture di collegamento verso i centri più popolati, la connettività e le reti, lo sviluppo locale la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili diffuse e le comunità energetiche, le Università e gli enti di ricerca ad alto tasso di innovazione, gli investimenti sul capitale umano e sulla scuola, le risorse per una sanità territoriale a misura d'uomo e per il sostegno, la promozione della cultura diffusa e del turismo, per l'applicazione delle nuove tecnologie all’agricoltura e alla pastorizia”.
“Solo un grande progetto di contrasto alla desertificazione umana potrà, difatti, consentire alla Sardegna - conclude Deiana - di svilupparsi in maniera equilibrata e senza lasciare indietro nessuno”.