Come riporta anche Sky TG24 le indagini sono state avviate quando gli agenti della polizia municipale hanno sorpreso un romeno che prelevava in uno sportello bancomat con diverse carte di pagamento elettroniche.

Si è poi appreso che l'uomo era in possesso di innumerevoli carte Postepay rilasciate per il reddito di cittadinanza e intestate ad altre persone, che avevano autocertificato un Isee pari a zero e la residenza in via della Casa Comunale 3 a Torino. Un indirizzo virtuale creato dal Comune per rifugiati e persone straniere titolari di protezione internazionale e umanitaria.  Lo stesso indirizzo indicato dai 330 romeni indagati. Molti di loro apparterrebbero allo stesso gruppo familiare e sono residenti in Romania.

Inoltre, dai dati sui movimenti bancari è emerso che anche la quota di reddito destinata all'acquisto di generi di prima necessità veniva in realtà ritirata in contanti in esercizi commerciali consenzienti che, a fronte di un pagamento con card di 500 euro per una spesa fittizia, restituivano una cifra inferiore, diventando in tal modo un vero e proprio cash dispenser.