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La Sardegna è terra di cavalli e di cavalieri. Da sempre la storia delle tradizioni equestri dell'isola viaggia con quella di chi la abita. Nelle pagine dei romanzi deleddiani, nei versi dei poeti che si sono espressi con la lingua in tutte le sue varianti locali, nei racconti e nei ricordi legati alle infanzie di chi si avvicina alla tenerezza di un'età che avanza, il vissuto che si lega al felice connubio tra l'uomo e il cavallo sono sempre a portata di un cuore che le conserva.
Le manifestazioni equestri hanno segnato il passo del nostro tempo nell'avvicendarsi delle esistenze: nel lavoro e nel diletto, nel privato vivere e nelle circostanze di una pubblica rappresentazione. I viaggiatori che hanno fatto tappa nell'isola hanno documentato, nel corso dei secoli, nei loro scritti l'ardire dei giovani, che nei piccoli centri sfidavano il vento, attraverso spericolate acrobazie o chiudendosi in un racconto di fede, durante i percorsi processionali che sancivano la solennità delle celebrazioni che onoravano il Santo, nei giorni di festa. Il cavallo, in Sardegna, è un segno d'identità.
LA TRADIZIONE La festa del Redentore riassume, come altri eventi di forte richiamo regionale, ma non solo, il sentire di un popolo che ha ereditato una passione millenaria nel solco di una tradizione che ostenta orgoglio, che accarezza la vanità, che propone il bello di un'eleganza che sfila fiera. Ali di folla si allargano al passaggio di cavalli, cavalieri, amazzoni che guadagnano il plauso di occhi che guardano con ammirazione, che seguono il fluire colorato e austero di bardature e costumi sardi, di pelli e orbace, di velluto che aderisce e di gonne che si aprono a ventaglio tra le pieghe plissettate.
I 220 FIGURANTI Duecentoventi figuranti provenienti da trentatré località della Sardegna rappresentano lo spettacolo di un'isola senza tempo. Avanzano seguendo un ordine che ha i contorni accesi della libertà. Nei racconti dei protagonisti, le sensazioni di un'esperienza. Giuseppe Rodriguez di Dorgali ha trent'anni. È uno dei componenti dell'Associazione Ippica che conserva e divulga la passione di un'intera comunità. Partecipa per la prima volta alla sfilata del Redentore e avverte la responsabilità di rappresentare il suo paese. Con i suoi compagni attraverserà il percorso delineato con l'evidenza di elementi che caratterizzano il centro dal quale proviene: dal sottosella di velluto decorato allo scintillio dei campanelli che adornano la collana vivace che fascia il destriero.
LE AMAZZONI L'alba sorge prima per chi si prepara con cura: l'occasione merita il rispetto del dettaglio. Nulla è lasciato al caso. Fonni non si sottrae al suo stretto legame con le tradizioni di natura equestre che ne riscatta la fama. Francesca Nonne è un'amazzone che ritrae l'immagine femminile che trova l'inedito della rappresentazione in anni recenti: «Storicamente le donne del mio paese non uscivano a cavallo, era soltanto una prerogativa dei maschi. Oggi di ragazze che monta