Anche Nuoro dovrà rinunciare all'evento più atteso. I festeggiamenti in onore del Redentore saranno per quest'anno in tono minore a causa dell'emergenza coronavirus.

Le istituzioni politiche e religiose sono al lavoro per garantire la buona riuscita degli eventi religiosi: il pellegrinaggio del 29 agosto, la processione e le messe solenni ai piedi della statua. Tutti gli eventi civili, le sfilate di maschere, costumi e cavalieri e il festival del folklore, saranno quasi certamente rimandati all'anno prossimo.

"La manifestazione itinerante impone cautele di tutt'altra portata rispetto agli eventi fissi - spiega il sindaco del capoluogo barbaricino, Andrea Soddu, a La Nuova Sardegna -. In ogni caso, siamo in fortissimo ritardo con i tempi. Bisogna poi ricordare che circa tremila persone partecipano alla sfilata dei costumi tradizionali, la domenica precedente al 29 agosto; e le presenze stimate in città sono di almeno 30mila persone. Se non riesce a garantire la sicurezza, non si può correre un rischio così importante. La salute è l'aspetto fondamentale". 

"Io penso che non sarà possibile fare la sfilata dei costumi e il festival. Per diversi ordini di motivi: etico, pratico, di sicurezza - dice l'assessore alla Cultura Sebastian Cocco -. La sfilata dei costumi prevede la presenza delle coppie e dei gruppi di ballo, e non si capisce come si possa fare per distanziarle senza snaturare completamente le figure. Io vedo però una ragione etica: la città è in ginocchio per le conseguenze della chiusura da Covid. Organizzare la festa del Redentore costa, in condizioni normali almeno 200mila euro l'anno che si raddoppierebbero per garantire la sicurezza sanitaria: possiamo permettercelo? Penso che se restano dei fondi nel bilancio, si debbano destinare a iniziative che risollevino la città".