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L’Ufficio regionale del referendum ha bocciato il quesito sull'insularità della Sardegna, proposto dal Comitato per l’inserimento del principio di insularità nella costituzione e che ha registrato 92.000 firme raccolte.
“Con una decisione incomprensibile, l’Ufficio regionale del referendum ha dichiarato illegittimo il quesito proposto dal Comitato per l’inserimento del principio di insularità nella costituzione – ha detto Roberto Frongia, presidente del Comitato Referendum Insularità. Sapevamo bene che il cammino verso il riconoscimento del principio d’insularità sarebbe stato difficile, come tutte le scelte che rivoluzionano “su connotu”. Mai avremmo però immaginato un’interpretazione burocratica di questo genere, che sostanzialmente nega il diritto dei sardi ad utilizzare lo strumento referendario, contraddicendo mille altre interpretazioni precedenti. Forti del parere di illustri costituzionalisti e amministrativisti impugneremo immediatamente questa scelta pazzesca, che violenta la sovranità popolare espressa da 92mila sardi e ritarda la partenza della rivoluzione della responsabilità e della consapevolezza che può davvero cambiare la testa e il futuro dei sardi. Agiremo nelle prossime ore – continua Frongia - in tutte le sedi giudiziarie per difendere la libertà di manifestazione del pensiero da parte dei cittadini sardi. Mercoledì presso il Consiglio regionale, saletta gruppi consiliari, alle ore 10.30, insieme al nostro pool di giuristi, parleremo dunque di “92.000 buone ragioni per dire che il referendum NON SI TOCCA!”
Bocciatura commentata anche dal consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde: "Decisione infondata e inaccettabile quella con cui l’Ufficio regionale del referendum ha dichiarato illegittimo il quesito proposto dal Comitato per l’inserimento del principio di insularità nella costituzione sottoscritto da 92 mila sardi. E' evidente – aggiunge Tedde - che con un provvedimento di assoluta violenza burocratica non si può fermare la democrazia ed il diritto dei sardi di essere trattati alla stregua di cittadini italiani a tutti gli effetti. Non possiamo assolutamente sottostare ad un provvedimento che sostanzialmente nega il diritto dei sardi di utilizzare lo strumento referendario, contraddicendo mille altre interpretazioni precedenti. Da oggi scendiamo in campo assieme agli amici del Comitato per il referendum per difendere la libertà di manifestazione del pensiero da parte dei cittadini sardi”, chiude l'ex sindaco di Alghero.
Diversa la posizione del Presidente Francesco Pigliaru: “L’Ufficio del Referendum, nella sua piena autonomia, ha assunto una decisione per la quale esprimo il massimo rispetto. Al di là delle questioni tecnico-giuridiche affrontate dall’Ufficio, ritengo comunque che non vengano meno le ragioni di merito su questo argomento per noi così importante. Decine di migliaia di cittadini sardi, con la loro partecipazione – prosegue il presidente Pigliaru -, hanno infatti mostrato chiaramente la volontà di esprimersi sul tema dell’insularità inteso come svantaggio permanente per lo sviluppo della nostra regione. Qualunque sia l’esito finale del ricorso ora annunciato dal Comitato promotore, ritengo fondamentale portare avanti con decisione il percorso di riconoscimento dell’insularità con il pieno coinvolgimento dei cittadini sardi”, spiega Francesco Pigliaru. “Questa Giunta ha lavorato fin da principio sulla questione insularità come fattore strutturale di svantaggio: dal dossier sui costi che ne derivano presentato al Governo italiano e dal quale è scaturito il Patto per la Sardegna con risorse per mitigare alcuni di quegli svantaggi, al costante lavoro fatto in questi anni con Baleari e Corsica per un’azione congiunta a favore delle isole periferiche, sino alla forte richiesta al Governo perché si attivi per ottenere dall’Unione Europea una concreta attuazione dell’articolo 174 del TFUE, richiesta che si affianca all’iniziativa dei Parlamentari sardi nell’ultima legge di stabilità nazionale. Per questo ogni proposta legittima che possa rafforzare l’azione comune per il raggiungimento dei nostri obiettivi – conclude il Presidente della Regione - è non solo da auspicare ma da sostenere”.