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Francesco Desogus è il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione. Desogus, 58 anni, di Sestu, impiegato alla biblioteca di Monte Claro della Città Metropolitana di Cagliari, ha ottenuto 450 voti alle Regionarie on line, poco più di una trentina in più di Donato Forcillo, 31enne, ex assessore di Porto Torres, che ha raggiunto quota 422.
Terza posizione invece per Gianluca Mandas, vicesindaco di Assemini, (roccaforte di Mario Puddu, ex candidato a governatore, che non è andato oltre le 261 preferenze). Seguono Anna Sulis, di Quartu, con 134 voti, e il sassarese Marcello Cherchi, con 83 preferenze.
La lettera di Francesco Desogus
“Oggi gli iscritti sardi al Movimento 5 Stelle mi hanno dato una grande responsabilità: rappresentare le loro istanze e quelle di tutti coloro che si riconoscono nelle nostre idee alle prossime elezioni regionali. Ringrazio chi mi ha votato e ringrazio anche gli altri quattro candidati (Donato Forcillo, Gianluca Mandas, Anna Sulis e Marcello Cherchi) con i quali, insieme ai parlamentari, ai portavoce, a tutti gli attivisti e ai tantissimi sostenitori, ora inizierà un percorso comune. Perché adesso c’è veramente bisogno di tutti per dare alla Sardegna una vera prospettiva di sviluppo. Nel segno della condivisione. Centrodestra e centrosinistra sono facce speculari della stessa vecchia idea di gestione del potere e nulla più. Hanno già fallito negli ultimi vent’anni e ora si ripropongono agli elettori come se nulla fosse. Zedda e Solinas sono solo dei vecchi politici di professione. La Sardegna merita invece un vero cambiamento che solo il Movimento 5 Stelle può garantire. Ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo e di una nuova classe dirigente, che non può più essere quella dei vecchi partiti che hanno già spolpato la Sardegna con clientele, vitalizi e una gestione poco trasparente del potere. Per questo accetto con entusiasmo la candidatura alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle, consapevole dell’impegno che mi attende ma soprattutto della necessità di coinvolgere le parti migliori della società sarda in un progetto nuovo, per un nuovo cambiamento. Insieme ce la faremo”.