Renato Soru scuote il Campo Largo. “Non è accettabile che il candidato del centrosinistra in Sardegna sia frutto di uno scambio tra Pd e M5s con il Piemonte” ha tuonato il fondatore di Tiscali ed ex presidente della Regione che già da tempo ha chiesto che si svolgessero le primarie nell'Isola per potersi candidare, scartate invece dalla nascente coalizione che mette insieme il Pd con il M5s, i Progressisti e le forze autonomiste e indipendentiste.

“Non mi piacciono le decisioni calate dall'alto, non piacciono a me e alla nostra gente, i sardi non meritano questo scambio indecente Piemonte-Sardegna”, ha detto alla platea di uno dei suoi incontri sul territorio, ribadendo la sua ferma volontà di candidarsi.

“Dicono che qui non ci sono candidati, ma io mi sono candidato: mi sto proponendo innanzitutto ai partiti di centrosinistra e non credo di essere il solo candidato possibile - ha precisato -. Invito gli altri e le altre a candidarsi, a lasciare da parte i tatticismi, a farsi avanti con coraggio e mettersi in gioco dando ai sardi la possibilità di esprimersi e la responsabilità di scegliere”.

“Io credo che il centrosinistra voglia vincere queste elezioni, ma non vedo un centrosinistra in giro a chiedere perché vuole il consenso, per quale progetto, per quale futuro - ha sottolineato Soru -. Io propongo un'idea di Sardegna e la mia candidatura agli elettori del centrosinistra, al campo largo dei partiti del centrosinistra, ai movimenti, agli elettori delusi e non più interessati al voto. E per questo sto incontrando le persone, per spiegare la nostra visione e i nostri progetti per la Sardegna”.