“Perché la Sardegna è sprovvista di reparti ospedalieri detentivi? E per quale motivo l’unico già realizzato presso l’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari nonostante sia pronto da diverso tempo non è ancora stato consegnato?”

A ribadirlo, in un’interrogazione, sono stati i Consiglieri regionali dei Riformatori Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris e Giovanni Antonio Satta, che aggiungono:  “Siamo nel 2020, immersi in una crisi sanitaria ed economia senza precedenti e ed è inaccettabile che nell’attuazione del diritto alla salute permangano zone grigie tali da non consentire a tutti l’accesso alle medesime cure e terapie creando situazioni di svantaggio o di pericolo. L’assistenza sanitaria penitenziaria è a carico del sistema sanitario regionale e deve essere realizzata anche con l’istituzione di apposi reparti detentivi all’interno dei presidi ospedalieri esistenti nei territori dove si trovano gli Istituti di pena”.

“Oggi invece il ricovero dei detenuti avviene in stanze dove sono presenti anche altri pazienti, che vengono conseguentemente esposti a pesanti disagi e probabili rischi, e con un oneroso impiego di risorse umane ed economiche”, queste ancora le loro parole.

“Malgrado le ripetute rassicurazioni dei vertici Ats in riferimento alla immediata definizione delle procedure per garantire spazi adeguati e idonei per chi ci lavora, medici, infermieri e poliziotti, e per gli altri pazienti, – concludono – la situazione è rimasta immutata. È improcastinabile intervenire in questo senso, anche e soprattutto alla luce dell’epidemia di Covid19 in corso e ai correlati rischi di diffusione del virus all’interno delle strutture penitenziarie sarde, che si tradurrebbe in una emergenza difficilissima da gestire”.