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L'Osservasalute dell'Università Cattolica ha pubblicato un rapporto sulla natalità e non solo in Italia e la Sardegna , confermando il trend nazionale, conta pochi figli.
Il tasso di fecondità totale, nel 2021, nell'Isola, era pari a 0,99 figli per donna (valore nazionale 1,25 ), inferiore al livello di sostituzione (2,1 figli per donna) che garantivabbe il ricambio generazionale.
Ci sono anche segnali di speranza però, stando agli ultimi numeri: nel 2021 si è osservato un aumento del +2,1% rispetto al 2020 (+0,8% in Italia).
Sardi sopra la media nazionale anche per il consumo di antidepressivi : 48,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti contro il 44,6 registrato nel resto del Paese. E per il consumo di sigarette tra la popolazione dai 14 anni in su: 20,4% rispetto al 19% nazionale. Nell'ultimo anno, poi, si registra un aumento più marcato rispetto all'incremento nazionale: 7,9% contro 2,2%).
In compenso i sardi mantengono la linea: non si abbuffano a tavola e quando possono giocare a calcio, padel, basket o vanno in palestra. La quota dei sovrappeso è pari, nel 2021, al 33,9% (valore nazionale 34,2%) e anche per l'obesità si segnalano valori al di sotto di quelli italiani: 10 per cento, due punti sotto la media nazionale. Tra tutte le regioni la Sardegna è, dopo Bolzano e Trento e al pari della Liguria, quella che presenta la particolarità di persone di età di 18 anni ed oltre obese più basse. Poco diffuso invece rispetto al resto del Paese la copertura vaccinale antiinfluenzale nella popolazione ultra 65enne.
Nella stagione 2021-2022 il ricorso all'iniezione che previene tosse, starnuti e febbre è pari a 41,2% (valore nazionale 58,1%), un record negativo. Quanto alla speranza di vita stimata alla nascita, nel 2022 nell'Isola è pari a 79,6 anni per gli uomini e a 84,8 anni per le donne, mentre il valore della spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2021, è pari a 2.240 euro, superiore al valore nazionale di 2.149 euro.