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"Le dichiarazioni del responsabile nazionale della Protezione Civile, Franco Gabrielli, circa le responsabilità dei comuni sugli effetti dell’alluvione, sono inopportune, inaccettabili e del tutto fuori luogo. Non accettiamo, in alcun modo, accuse gratuite e prive di fondamento da chi si presenta nella nostra terra a dare lezioni di pianificazione ai comuni".
Il sindaco di Padru Antonio Satta replica alle accuse mosse dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli.
"I sindaci sardi sono i veri tutori del proprio territorio e della relativa sicurezza e non possono essere umiliati da affermazioni che rasentano il ridicolo. Si interroghi il capo della Protezione Civile, invece, sulle ragioni del ritardo della disponibilità dei fondi, statali e regionali, relativi al superamento dell’emergenza alluvione del settembre 2009, assegnati a Padru e ad altri comuni, dei quali non c’è più traccia".
"Questa sì - prosegue Satta - che è una situazione paradossale, che rischia di aggravare lo stato del territorio comunale, già pesantemente devastato dalle alluvioni di questi anni, e che, nonostante le nostre reiterate proteste e gridi d’allarme, ora si è riproposta con drammatica pericolosità. Padru, inoltre, occorre ricordarlo, a causa dell’evento calamitoso del 2009, ha pagato un tributo altissimo, perdendo un giovane operaio, travolto dalla furia delle acque, mentre tentava di salvare il bestiame. Dopo tanti incontri istituzionali e solleciti, sembrava giunto il momento, con l’attribuzione di queste poche risorse, di riuscire ad intervenire, almeno in parte, per ripristinare alcune aree del territorio padrese particolarmente compromesse.
"Ma, ad oggi - conclude il sindaco di Padru, Antonio Satta -, sono rimasti solo impegni cartacei e niente altro. Se le risorse previste per questi interventi fossero state regolarmente assegnate, oggi avremo una situazione sicuramente meno drammatica ed un territorio più sicuro, anche senza le raccomandazioni di Gabrielli".