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Forti critiche al Piano di riordino della rete ospedaliera regionale sono state espresse dal parlamentino nuorese dei sindaci che ha approvato il bilancio di previsione della Asl di Nuoro ed eletto l'Ufficio di presidenza che guiderà la Conferenza socio-sanitaria del territorio della Asl nuorese.
Lo presiederà il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu, vicepresidente Augusto Pili, consigliere comunale di Aritzo, mentre la segretaria è l'assessore del comune di Orosei, Silvia Dessena.
"E' una riforma che uccide la sanità del centro Sardegna - ha detto Efisio Arbau, sindaco di Ollolai -. Nell'Isola ci saranno solo due ospedali di secondo livello e saranno a Cagliari e a Sassari, mentre l'ospedale San Francesco di Nuoro, considerato da sempre il terzo polo sanitario, verrà declassato.
Al contempo l'ospedale San Camillo di Sorgono verrà condannato a diventare poliambulatorio, da dove scomparirà anche il Pronto soccorso. I cittadini della Barbagia-Mandrolisai, con una rete viaria impossibile e senza collegamenti adeguati, rischieranno grosso se avranno bisogno di un intervento sanitario urgente.
I politici regionali si nascondono dietro il decreto ministeriale che impone il riordino, ma quel decreto all'art. 3 dice che le regioni a Statuto autonomo possono individuare soluzioni autonome, così come hanno fatto Trento e Bolzano. Perché da noi questo non si fa?".
Le criticità sulla riforma sono state espresse anche dalle neo segretaria Dessena: "Non possiamo avallare questa riforma della rete ospedaliera se porta a una riduzione dei servizi e se crea disagio nelle parti periferiche della nostra provincia.
No ai tagli e ai rinnovati disagi alle nostre popolazioni. Rivendichiamo invece una riforma a beneficio della salute dei cittadini del nuorese, così come avviene nei poli più grossi".