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Il 4 agosto, alle ore 19.30, riaprirà al pubblico il Museo Francesco Ciusa.
L’iniziativa è il frutto di un accordo di collaborazione tra Comune e Provincia di Nuoro, a firma congiunta dei rispettivi rappresentanti, per la gestione associata, attraverso il Museo MAN, del Museo CIUSA e del Tribu – Spazio per le arti.
Le sale consacrate al celebre artista nuorese (1983-1949) vedranno riuniti il gruppo dei grandi gessi scultorei, di proprietà della Regione Sardegna e in comodato al Comune di Nuoro, il nucleo di opere del Museo MAN, riferibili soprattutto alla produzione matura dello scultore, e un gruppo di altri lavori, frutto di prestiti e comodati sia pubblici sia privati.
Un insieme di quasi cinquanta opere, rappresentativo della variegata attività dell’artista, di cui fanno parte lavori significativi come Il Ritorno, La Campana, Il fromboliere, Il Cainita, la ricostruzione, integrata con frammenti marmorei originali, del Monumento a Sebastiano Satta - eretto nel 1931 e in seguito distrutto - fino alla celebre Madre dell’ucciso, opera simbolo della cultura figurativa sarda, che lo scultore presentò alla Biennale di Venezia nel 1907, ricevendo il plauso della critica.
Le sculture presentate all’interno del percorso museale riflettono i momenti più intensi della ricerca di Ciusa, dagli esordi, nei primi del Novecento, sino alla fine degli anni Quaranta. A differenza di molti suoi contemporanei, Ciusa ebbe la possibilità di frequentare, sino dal 1899, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, al fianco di maestri come lo scultore Domenico Trentacoste, il pittore macchiaiolo Giovanni Fattori e l’incisore Adolfo De Carolis, dei quali rielaborò non soltanto i linguaggi, tra realismo e simbolismo, ma anche le idee anarchiche e socialiste.
Un percorso di intensa riflessione e di scambio con personalità di rilievo, come Giovanni Papini, Plinio Nomellini, Galileo Chini, grazie al cui contributo il lavoro dello scultore poté giungere a una sintesi originale, capace di fondere la tradizione dei tagliapietre sardi, con il suo portato di valori radicati e temi ricorrenti, e le tecniche scultoree accademiche. Considerato l’iniziatore della scultura moderna in Sardegna, Ciusa riuscì a conciliare due realtà distanti, quella agropastorale e quella urbana, dando voce al mondo popolare sardo, fino ad allora inascoltato.
Con la riapertura del Museo CIUSA, gli spazi dell’ex tribunale di Nuoro ospiteranno, sempre a partire dal 4 agosto, un nuovo percorso espositivo dedicato agli artisti della scuola pittorica sarda della prima metà del secolo scorso, che vedrà riunite le opere più importanti della collezione del MAN.
Nata dall’accorpamento di quattro raccolte pubbliche (Provincia di Nuoro, Comune di Nuoro, Camera di Commercio di Nuoro, Ente Provinciale del Turismo) e successivamente cresciuta graz