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“Riferendoci alla Sagra del Bogamarì di Alghero, abbiamo citato il detto che “se vale la pena di fare qualcosa, vale la pena di farla bene”. Oggi aggiungiamo che “bisogna mettersi nella condizione di poterla rifare”. A proporre una tutela del riccio di mare per scongiurarne l’estinzione nelle acque algheresi sono i Riformatori Sardi.
“Quanto sopra per sensibilizzare l’amministrazione comunale sugli aspetti ambientali e di salvaguardia del riccio di mare affinché si possa continuare, nel futuro, a proporre eventi che vedono come protagonista il bogamarì.
A oggi la pesca professionale del riccio di mare è consentita a circa duecento persone che, autorizzate dalla Regione Sardegna, possono praticarne la cattura in tutta l’Isola. Recenti notizie di cronaca hanno messo in evidenza un rilevante calo delle catture soprattutto nel cagliaritano, area in cui opera la maggior parte dei pescatori autorizzati i quali, costretti dalla scarsità del prodotto, hanno cominciato a spostarsi verso altre zone dell’Isola generando non pochi malumori con i colleghi che temono un eccessivo sfruttamento nei luoghi di loro residenza.
Nelle coste di Alghero – si legge ancora nella nota stampa dei Riformatori - pur non essendosi verificata ancora tale situazione di emergenza, riteniamo che il problema vada affrontato per tempo istituendo un’area di ripopolamento a gestione sperimentale, come già collaudato a Buggerru (progetto GIRA cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Sardegna), in atto già da qualche anno e recentemente prorogato con decreto dell’Assessorato all’Agricoltura in data 26 Maggio 2014.
Siamo dunque convinti che un’area vasta quale quella di Alghero, sottoposta ad uno sforzo di pesca superiore a quello di tanti altri comuni costieri, debba essere inserita in questo tipo di progettualità considerata anche l’importanza che il riccio di mare riveste, da sempre, quale prodotto caratterizzante il territorio Algherese.
A sostegno della proposta di tutela e salvaguardia del riccio di mare attraverso le zone di ripopolamento anche una rappresentanza di pescatori professionali (Saverio Sposito, Antonello Puledda, Giovanni Pischedda, Gianluca Satta e Claudio Cossu): “Meglio di chiunque altro viviamo l’ambiente marino e ci rendiamo conto che mai come in questi ultimi anni la risorsa riccio rischi di esaurirsi facilmente, anche a causa di catture illegali e sconsiderate da parte dei bracconieri. Noi professionisti prestiamo sempre massima attenzione, in fase di raccolta, alla misura del prodotto scartando quei ricci “sottomisura” e non solo perché sottoposti a rigidi controlli, ma per la consapevolezza di doler tutelare questa preziosa risorsa. Per questi motivi appoggiamo la proposta fatta dai Riformatori di Alghero e proponiamo la nostra collaborazione alle istituzioni locali finalizzata alla tutela del riccio di mare”.
“Abbiamo interessato i nostri rappresentanti in Regione – fanno sapere i Riformatori - affinché le acque di Alghero vengano inserite tra quelle dove istituire delle zone di ripopolamento sperimentale di specie alieutiche in stato di sofferenza quale il riccio di mare e invitiamo l’amministrazione comunale a voler prestare la massima attenzione su questo argomento, intervenendo a tutti i livelli, affinché il riccio di mare non sia solo un prodotto da utilizzare per l’organizzazione della “sagra” di turno ma venga considerato quale vera risorsa da salvaguardare e tutelare con politiche più lungimiranti”.