Nei prossimi giorni, o addirittura già nelle prossime ore, si pronunceranno, con una sentenza breve di merito, i giudici del Tar Sardegna che devono valutare il ricorso presentato da 173 operatori sanitari sardi, tra medici, infermieri e Oss, che hanno impugnato l'obbligo di sottoporsi a vaccinazione contro il Covid, collegando anche una richiesta di sospensiva cautelare del provvedimento e una di risarcimento. 

Gli stessi contestano il fatto che, senza prova di aver fatto il vaccino, le rispettive aziende sanitarie abbiano deciso la sospensione dal servizio senza stipendio. Nell'udienza di stamattina in Camera di Consiglio, a porte chiuse, l'avvocato Mattia Menotti (in sostituzione del collega ligure Daniele Granara che segue la situazione dei sanitari sardi no-vax e di quelli di molte altre regioni italiane che hanno presentato analoghi ricorsi) ha rinunciato all'istanza cautelare, chiedendo che si andasse direttamente nel merito dopo un breve rinvio per poter presentare dei motivi aggiuntivi. 

L'intenzione pare fosse quella di allegare al ricorso collettivo anche i singoli provvedimenti di sospensione che nel frattempo le aziende sanitarie sarde hanno notificato ai dipendenti sospendendoli dal servizio. Contro alla richiesta i legali che si oppongono al ricorso, che assistono Ats Sardegna (Paola Trudu e Anna Sedda), l'ordine degli infermieri (Salvatore Casula e Silvio Pinna) e l'Anci con il sindaco di Quartu, questi ultimi costituiti in giudizio con l'avvocato Carlo Augusto Melis. 

Sentite le parti, il collegio della prima sezione del Tar della Sardegna presieduto dal giudice Dante D'Alessio ha negato il rinvio, andando a decisione nel merito e annunciando una sentenza breve che potrebbe essere depositata, come detto, in tempi brevissimi.