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Una ricostruzione dell'abito da sposa indossato dalla scrittrice Grazia Deledda in occasione delle sue nozze con Palmiro Madesani, celebrate a Nuoro l'11 gennaio del 1900, sarà esposto l'11 gennaio prossimo, anniversario del matrimonio, nella casa museo di Santu Predu, dove la letterata Premio Nobel ha vissuto la giovinezza.
L'abito sarà visibile nella camera da letto dell'abitazione ed è stato ricostruito dall'Istituto superiore regionale etnografico (Isre) dopo un certosino lavoro di ricerca, che ha permesso di replicare nel dettaglio foggia, modello, tessuti e taglia del capo da matrimonio. Il vestito viene descritto minuziosamente in una lettera che la scrittrice invia al marito a pochi giorni dalle nozze. "Il vestito argento lilla - si legge - sarà guarnito di perle: figurati lo scintillio; ti offuscherò addirittura, a meno che anche tu non ti metta le spalline e quella terribile sciabola di cui io ho tanta paura".
"Di questo abito non è rimasta traccia, probabilmente Grazia lo usò in occasioni particolari, magari per andare a teatro, poi la moda cambiò - spiega Franca Rosa Contu, già responsabile del settore museale Isre, che ha coordinato i lavori di ricostruzione -. Data la sua valenza, soprattutto simbolica, l'Isre ha voluto proporne una riproduzione basata sulla descrizione ricavata da una piccola immagine esposta a Nuoro nel 1987 nel Museo casa natale Grazia Deledda e verrà riproposto proprio nella camera da letto della scrittrice che ospitò il futuro marito nel giorno delle nozze".
L'esposizione del costume rientra tra gli eventi organizzati dall'Isre per il 150° anniversario dalla nascita della letterata. "L'opera della Deledda tende a collocarsi su un piano di eternità per aver contribuito a costituire il fondamento di un'idea di letteratura con finalità essenzialmente etiche - sottolinea Dino Manca, coordinatore scientifico della Consulta Isre sulle celebrazioni deleddiane -. Il 2021 è stato l'anno delle celebrazioni dei 150 anni. Anche nel 2022 terremo viva la memoria con questa bella iniziativa".