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Il gip del Tribunale di Sassari, Sergio Deluca, ha convalidato l'arresto di Alberto Picci, il 47enne cagliaritano che la scorsa settimana a Santa Maria Coghinas ha ridotto in fin di vita i genitori, Giuseppe Picci e Maria Giovanna Drago, colpendoli con una fiocina e forbici da pesca.
Il giudice ha applicato anche la misura della custodia cautelare in carcere, per cui l'uomo resta rinchiuso nel penitenziario di Bancali. La decisione del gip è stata notificata all'avvocata Tania Decortes che ha assunto la difesa del 47enne e che ora dovrà decidere se richiedere una perizia psichiatrica per il suo assistito.
Secondo le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Valledoria e del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Sassari, che avevano arrestato Picci pochi attimi dopo l'aggressione, all'alba del 27 aprile, il 47enne ha colpito il padre alla gola con una fiocina sparata con un fucile da sub, e poi ha ferito la madre alla testa con delle forbici da pesca.
Il pm Angelo Beccu lo accusa di duplice tentato omicidio aggravato, ma lui dice di non ricordare nulla. Venerdì scorso, nell'udienza di convalida davanti al gip, Alberto Picci si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee. Ha affermato che con i genitori ha un ottimo rapporto, che non ci sono mai stati scontri e che non ricorda nulla di quanto accaduto. "Se ho fatto quello che dite, l'ho fatto involontariamente, non è dipeso da me".
Intanto i genitori restano ricoverati nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari, tenuti in coma farmacologico dai medici dopo due delicati interventi chirurgici.