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Nuova operazione della polizia penitenziaria contro l’introduzione di sostanze stupefacenti nel carcere di Uta.
Nel pomeriggio di ieri, 16 marzo, un detenuto di rientro dal permesso è stato arrestato perché sospettato di aver ingerito o introdotto ovuli per via rettale così da occultare la droga ai fini di consumo e traffico all'interno della struttura detentiva. Secondo quanto riferito l’uomo aveva già analoghi precedenti.
In questo caso, l’uomo, avrebbe ingerito due ovuli di cocaina. Gli agenti, dopo averlo perquisito al suo rientro nel penitenziario, lo hanno accompagnato in ospedale per accertamenti radiologici. Da questi è emersa la presenza nell’intestino di due corpi estranei, i due ovuli poi fatti espellere con trattamento medico.
A fronte dell’ennesimo episodio di questo tipo, il coordinatore regionale della FP Cgil Polizia penitenziaria, Sandro Atzeni, ha diramato una nota di protesta contro il disinteresse del ministero della Giustizia per il fenomeno della droga negli istituti di pena. "Nonostante questo – sostiene Atzeni – il personale di polizia penitenziaria continua a ottenere successi seppur in presenza di una forte carenza di operatori. La Fp Cgil Polizia Penitenziaria auspica da parte dei Superiori uffici dipartimentali dell’Amministrazione penitenziaria un intervento atto al potenziamento del servizio. La lotta continua nonostante la disperata situazione deficitaria di uomini e mezzi e strumenti per la sicurezza”.