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Attesa per la decisione del presidente della Regione Christian Solinas sul possibile rinvio della riapertura delle scuole superiori. Il governatore sta pensando di adottare un'ordinanza ad hoc: la Sardegna è orientata a riaprire le scuole, nel rispetto del 50% degli studenti in presenza, lunedì 1 febbraio e non - come previsto in tutto il Paese - l'11 gennaio.
E' quanto emerge dal Comitato operativo regionale appena concluso e al quale hanno preso parte gli assessori della Sanità Mario Nieddu, dell'Istruzione Andrea Biancareddu, dei Trasporti Giorgio Todde e dell'Ambiente Gianni Lampis, oltre al direttore dell'Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani e ai prefetti.
Nulla cambia invece per scuole dell'infanzia, elementari e medie, che riapriranno regolarmente in presenza il 7 gennaio. La proposta di differimento a febbraio per le superiori è arrivata dal responsabile della Sanità ed è stata condivisa da tutti i soggetti che hanno partecipato alla conferenza interassessoriale.
"Ancora non c'è stato un calo sensibile della curva dei contagi, quindi il rischio è troppo alto - ha spiegato l'assessore Nieddu all'Ansa -. Il sistema, in particolare i dipartimenti di prevenzione, è già impegnato con la campagna di screening e con quella vaccinale, ma lo sarebbe molto di più in caso di risalita della curva a causa della riapertura delle scuole".
Adesso la palla passa al governatore che già oggi potrebbe adottare un'ordinanza per fissare la data. Ma avendo il governo posticipato il rientro in classe all'11 gennaio (inizialmente fissato per il 7), Solinas potrebbe emanare il provvedimento anche giovedì 7 o venerdì 8.