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Morto dopo un terribile litigio con l’ex moglie. Deceduto in circostanze che, secondo i legali della famiglia Piredda, hanno sempre lasciato tanti dubbi e perplessità.
La mamma di Manuel, Roberta Mamusa, assieme a suo marito, ha sempre gridato alla Magistratura la sua voglia di fare chiarezza. La notizia del ragazzo, morto nell’incendio scoppiato nella sua casa, a Bacu Abis, (Carbonia), il 17 aprile del 2011, aveva scosso l'intera comunità, come pure aveva lasciato un dolore immenso le condizioni dell'ex moglie.
Nel drammatico rogo rimase ferita in maniera gravissima Valentina Pitzalis, da cui il ragazzo si stava separando. La donna riportò ustioni profonde su tutto il corpo e da allora è stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici.
Lei stessa è tuttora indagata per incendio doloso e omicidio: ma è nella sua stessa fan page pagina Fb Un Sorriso per Vale che la donna continua a dar peso alla sua innocenza: “Buona sera Angeli, oggi è stata un’altra giornata provante ma molto importante. Come tutti sapete, da anni lotto perché, dopo la mia tragedia, nessuno possa togliermi il sorriso né la voglia di battermi anche per tutte le altre donne che hanno subito e subiscono violenza. Oggi ha avuto luogo l’udienza relativa all’incidente probatorio in merito all’apertura dell’inchiesta a mio carico. Sapete come la pensi io: esistono tribunali e aule giudiziarie nelle quali si devono svolgere inchieste e processi, non certo on line o sui tavolini dei bar. Per questo, in un momento per me così importante e delicato, soprattutto da un punto di vista psicologico, dopo tutto quello che ho provato e che mi ha segnato per la vita, ho chiesto al mio avvocato di rilasciare una dichiarazione a mio nome e che solo con voi, che mi avete supportato e mi supportate ogni giorno, ho deciso di condividere in prima persona. Come potrete leggere, sino a dopo la metà di maggio non vi saranno novità, ma io non mi fermo e continuerò a portare la mia voce e la mia testimonianza nelle scuole e per le piazze (questa sarà una grossa sorpresa!). Un mega kiss
Giuseppe e Roberta, i genitori di Manuel, attendono ora l’autopsia del loro figlio per stabilire così le esatte cause della morte. «Un esame che andava fatto subito – aveva detto qualche mese fa in un servizio riportato dal quotidiano “La Nuova Sardegna”, Roberta Mamusa – è questa una delle stranezze che abbiamo denunciato. Insieme al fatto che ci hanno tenuti lontani dalla salma di nostro figlio e sono state bruciate le sue fotografie, anche i documento d’identità. Da sempre è stato dato credito alla versione della Pitzalis nonostante le incongruenze. Io dopo l’iniziale stordimento provocato dalla notizia della perdita del mio unico figlio – un ragazzo buono, la mia gioia più grande – ho capito che dovevo alzare la voce e pretendere la verità. Io sono una madre che vive solo per ottenere giustizia, lo devo a Manuel. Io e mio marito Giuseppe non abbiamo mai avuto dubbi: è stata quella donna, una persona cattiva, è lei che ce l’ha portato via».