Sono 32 le contestazioni per illeciti ambientali elevate lo scorso mese di maggio dalla Stazione Forestale di Cagliari, nell’ambito del Parco di Molentargius, per importi compresi fra 5.800 e 36.800 euro, corrispondenti rispettivamente alle somme necessarie per estinguere gli illeciti, attraverso il pagamento in misura ridotta, al massimo delle sanzioni previste.

GLI ILLECITI Le sanzioni contestate, oltre che l’abbandono di rifiuti nel Parco riguardano anche violazioni al Regolamento dell’area protetta, il cui rispetto è fondamentale non solo per la tutela dell’ambiente. Infatti, l’Ente Parco ne gestisce e ne regola la fruizione anche per garantire che la collettività continui a godere di un bene d’inestimabile valore, alla portata di numerosissimi utenti perché in posizione contigua all’agglomerato urbano dell’area vasta di Cagliari. Gli illeciti contestati sono così ripartiti: 4 in materia di rifiuti e 28 per violazioni al Regolamento di fruizione. In particolare, le tipologie per violazioni al Regolamento, sono le seguenti: 6 per conduzione di cani privi di guinzaglio, 6 per accesso in aree interdette alla libera fruizione, 2 per disturbo all’avifauna nidificante e 14 per sosta con auto in aree di divieto.

NON SOLO SANZIONI La fase della repressione è solo l’ultima delle attività volte costantemente a tutelare l’area. Infatti, il Reparto forestale provvede prioritariamente a sensibilizzare l’utenza prima che le violazioni ambientali siano consumate orientando i cittadini a comportamenti rispettosi del patrimonio naturale. In particolare sono stati individuati 10 proprietari di autovetture che sono stati informati sulla normativa vigente al fine di non incorrere nell’illecito abbandono del proprio veicolo.

LA PIAGA DELL’ABBANDONO DEI RIFIUTI NELL’AREA PROTETTA Specialmente in materia di rifiuti, non mancano i soggetti irriducibili con i quali la prevenzione non ha successo. L'azione di contrasto in materia di rifiuti ha consentito di delineare i contorni del fenomeno.

Per la parte ricadente nell'agro di Cagliari, si tratta per lo più di abbandono di rifiuti urbani indifferenziati. Poiché l’area è circoscritta da un impianto di video controllo che permette di individuare facilmente chi vi s’introduce dall’esterno, è emerso che i responsabili sono una sparuta cerchia di residenti non in regola con i tributi comunali. Un ulteriore profilo di abbandono di rifiuti, sotto la lente del Reparto, è costituito dall’accumulo di materiale inerte da demolizione su terreni utilizzati impropriamente come cantieri edili.

Diversamente, nella parte del Parco ricadente nel territorio di Quartu Sant’Elena, gli autori degli abbandoni di rifiuti provengono anche dall’esterno.

IL CASO: COLTO IN FLAGRANZA UN TRASGRESSORE SERIALE L'accertamento più complesso è avvenuto a carico di un soggetto che dopo il tramonto operava sistematici abbandoni di rifiuti urbani trasportati con un’autovettura.

Utilizzando l’apparecchiatura tecnica fornita al Cfva dall’Ente Parco, l’autovettura è stata individuata. Con un appostamento mirato, il trasgressore, nella tarda sera dell’11 maggio, è stato colto in flagranza nell'atto di trasbordare i rifiuti dall'auto e immediatamente invitato a recuperare il materiale appena abbandonato.

Il Corpo forestale ritiene che il trasgressore sia il responsabile di almeno 15 episodi accertati, tuttavia gli elementi raccolti hanno consentito, al momento, di attribuirgliene 3; nella circostanza è emerso che essendo domiciliato presso una famiglia residente all'interno del parco, ricambiava l’ospitalità smaltendo illecitamente i rifiuti prodotti dal nucleo familiare.