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La Sardegna punta a diminuire del 10%, sino al 2022, la produzione di rifiuti (da 727,5 mila tonnellate a 690 mila) e ad aumentare il riciclo dall'attuale 43% al 70% attraverso il miglioramento delle piattaforme di lavorazione e a far diventare virtuosi tutti i 377 comuni sardi che dovranno dotarsi del sistema porta a porta e far pagare ad ogni famiglia l'esatta quantità dei rifiuti prodotti.
In burocratese si chiama "tariffa puntuale", in pratica un chip inserito nei bidoncini per la differenziata sarà letto dai mezzi degli operatori ecologici per definirne peso e quindi quanto conferito nella spazzatura nell'ambito del porta a porta.
Sono queste le principali novità dell'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, approvato dalla Giunta regionale, e illustrato dall'assessore dell'Ambiente, Donatella Spano, che ha anche annunciato la presentazione, entro gennaio, di un disegno di legge per il governo dell'unico Ambito regionale del ciclo dei rifiuti definito oggi con il piano stesso.
Nella norma la Giunta, prima, e il Consiglio, poi, dovranno stabilire anche se, come è accaduto per Abbanoa, si dovrà andare verso un gestore unico pubblico, o optare per una società mista pubblico-privata o mandare a bando internazionale il servizio.
In questo contesto si innesta il tema della tariffa. Le stime dell'assessorato parlano di una possibile riduzione euro/abitante del 15% rispetto a 2014, 174 euro ad abitante in media, dalla produzione al conferimento (che viene pagato dai Comuni circa 145 euro più Iva (la tariffa più alta, dice l'assessorato, è praticata a Tossilo), o riciclo.
Un capitolo è lo smaltimento. Oggi delle 727 mila tonnellate prodotte in un anno poco meno della metà, 300 mila, arriva allo smaltimento: 110 mila bruciate nell'inceneritore di Macchiareddu, visto che quello di Tossilo, a Macomer, è in attesa di un ampliamento osteggiato da comitati e amministratori locali, il resto va nelle 8 discariche ancora aperte che, al ritmo attuale, possono ancora contenere rifiuti per 2-3 anni.
L'obiettivo al 2022 è conferire ai due termovalorizzatori 'solo' 135mila tonnellate e azzerare la discarica. Come? Incrementando la differenziata sino all'80%.