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“L’istituzione dell’unica area metropolitana oggi possibile a norma di legge, ovvero quella di Cagliari che al momento include il capoluogo e i Comuni limitrofi, non penalizza affatto il resto della Sardegna che anzi potrà giovarsi delle tante opportunità e risorse che si potranno liberare per il resto del territorio. Questo anche per effetto della generazione di ulteriori flussi finanziari derivanti da programmi nazionali ed europei e dall’attivazione di forme di perequazione territoriale”.
L’esponente della Giunta Pigliaru tiene a ribadire che sarebbe assai pericoloso e miope proporre antistoriche posizioni antagoniste tra Comuni grandi e Comuni piccoli e tra i vari territori. “Il processo di soppressione delle Province dal testo della Costituzione e dallo Statuto Sardo, ormai in dirittura d’arrivo in Parlamento - prosegue l’assessore Erriu - prefigura un assetto che consentirà di rafforzare ed enfatizzare il ruolo e le competenze dei Comuni: i veri protagonisti del cambiamento. Insieme alla Regione, infatti, i Comuni andranno a costituire i due pilastri del futuro ordinamento dei poteri locali”.
L’esponente dell’Esecutivo sottolinea che l’assetto e l’architettura istituzionale definitiva degli Enti intermedi sarà frutto delle scelte operate dai Comuni e dai territori organizzati nelle regioni storiche dell’isola, nel rispetto del nuovo impianto costituzionale, ma con la volontà dichiarata e scritta con molta chiarezza nel testo del Disegno di Legge che peraltro è in piena sintonia con la posizione espressa dall’Anci e dal Consiglio delle Autonomie Locali.
“Rimangono certamente aperte alcune questioni di dettaglio - conclude l’assessore Erriu - da approfondire e migliorare sui limiti demografici, sul numero minimo dei Comuni che andranno a comporre le associazioni intercomunali, sull’utilizzo equilibrato degli strumenti associativi (Unioni e Consorzi) con altri strumenti consentiti dal Testo Unico in materia di Enti Locali a partire dalle Convenzioni tra Comuni. La Regione non può permettersi la riproposizione di nuovi Enti intermedi, che replicherebbero il ruolo delle Province, solo con un nome diverso”.
L’appello dell’assessore Erriu ai sindaci del nord Sardegna è quello di dare atto alla Giunta della volontà pervicace e costante di un dialogo e di concreti punti di condivisione con le rappresentanze istituzionali degli Enti Locali, e con i diversi territori della Sardegna, senza i quali qualunque riforma non potrebbe essere solida ed efficace. A partire dal numero e dalla delimitazione degli ambiti strategici che andranno decisi con i territori e non calati dall’alto.
“In questa direzione tutti sono chiamati, con spirito di leale collaborazione, ad accompagnare le critiche e le preoccupazioni con proposte e idee operative che sarebbe bene porre al più presto sul tavolo della discussione politica”.