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“L'assessore Erriu minaccia di dimettersi se la riforma venisse bocciata dal consiglio regionale, ma farebbe meglio a dimettersi immediatamente ed evitare così che il suo progetto riforma di enti locali arrivi in aula”.
Sono queste le parole di Marcello Orrù, consigliere regionale del Psd'Az, che esprime la sua contrarietà alla riforma degli enti locali e alla scelta della sola Cagliari come città metropolitana.
“Ribadisco che la riforma Pigliaru-Erriu è sbagliata, cagliaricentrica, ingiusta e discriminatoria nei confronti degli altri territori della Sardegna sempre più privi di risorse e destinati al vuoto politico e amministrativo ma sottolineo con particolare preoccupazione il rischio che se venisse approvato in consiglio regionale il testo passato in commissione autonomia, la riforma sarebbe a forte rischio bocciatura da parte della stessa Unione Europea”.
“Il progetto Erriu - dice Marcello Orrù - è infatti una soluzione pasticciata che rischia di portare solo disordine e ulteriori problemi di accaparramento delle risorse, la stessa città metropolitana di Cagliari potrebbe essere bocciata dall' Unione Europea. Una bocciatura della riforma da parte dell' Ue significherebbe metterebbe a rischio i finanziamenti europei diretti alla Sardegna”.
“L'assessore Erriu ci pensi bene prima di fare approvare dal consiglio regionale il testo blindato e sottratto al confronto politico di una riforma che non trova paragoni in Europa. Il Censis lo scorso anno ha messo in guardia le regioni circa le ipotesi di introdurre status di città metropolitana : in Europa sono pochissime le città metropolitane e tutte si caratterizzano per un'altissima densità abitativa e soprattutto il loro riconoscimento ha avuto origine da battaglia che partivano dal basso, dal sentimento popolare, da un serrato dibattito pubblico nei territori. (si allegano studi Censis e cartina città metropolitane europee)
“La riforma Erriu è una soluzione pasticciata che mira, peraltro in maniera molto vago e superficiale, a creare uno strumento per accaparrare risorse europee incentrando tutti i poteri sulla città di Cagliari ed escludendo gli altri territori. Ma attenzione perché una riforma cosi fatta, in tutta fretta e senza coinvolgimento dei territori, rischia di essere bocciata a livello europeo e in quel caso, avendo puntato su uno strumento giuridicamente sbagliato, sarebbero messi a rischio i finanziamenti europei per l'intera regione”.
“Le proteste che in questi giorni stanno nascendo dal basso in tutti i territori della regione da Sassari a Nuoro a Oristano - conclude Orrù -, sono il segno evidente che questa riforma non è condivisa ed è fortissima la preoccupazione di amministratori locali e cittadini per una situazione che non è più tollerabile: il rischio di un'ulteriore emarginazione politica e amministrativa del cento e del Nord della Sardegna dopo la riforma è altissima”.