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Il Consiglio Regionale della Sardegna ha discusso ieri la mozione presentata dalla maggioranza “Sugli interventi finalizzati alla predisposizione di una legge di riforma del sistema agricolo regionale e al finanziamento della legge regionale n. 15 del 2010”.
Come ha rimarcato il consigliere regionale di Campo Progressista, Gianfranco Satta, “La discussione ha fatto emergere la posizione critica dell’opposizione la quale ne ha contestato l’elevato grado di superficialità sottolineandone la sostanziale inadeguatezza”.
“Anche in seno alla maggioranza – così Satta –, a seguito degli interventi in aula, sono affiorate forti perplessità sul documento. Si è arrivati così, in coda alla discussione, alla richiesta di sospensione dei lavori per modificare alcuni punti della mozione e infine al definitivo rinvio del voto a successiva seduta”.
“Durante il mio intervento in aula – queste ancora le sue parole – ho avuto modo di sottolineare come il settore viva una crisi strutturale ormai decennale a cui occorre porvi rimedio con interventi concreti di ampia portata e non rivedendo e rinfrescando, come invece è stato proposto, una legge della quale tra le altre cose non si capisce nemmeno su quali articoli e come si voglia intervenire. Legge che evidentemente, vista la situazione, non ha prodotto alcun risultato significativo ad oggi”.
“Ho ricordato – ha aggiunto il Consigliere regionale – alcuni dati del settore e invitato alla concretezza. Dal 2000 al 2017 il valore delle produzioni agricole sarde è calato del 7% contro il 4% della media nazionale. In Europa si registra una crescita del 14%. A metà degli anni ’90 esportavamo l’80% del pecorino romano prodotto negli Usa, oggi il 60%. Quali sono le proposte della maggioranza? Di questo non vi è traccia nella mozione”.
“Sulla questione della ripresa della crisi del prezzo del latte – ha rimarcato Satta – non si capisce che interventi la maggioranza voglia adottare. Si fanno tanti proclami salvo poi nella Commissione competente non riuscire ad avanzare due righe di proposta”.
“L’ultimo Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 stanziava 1,2 miliardi di euro, a oggi si è speso solo il 30% delle risorse impegnate. Il sistema burocratico è inefficiente, il sistema delle imprese debole – così il Consigliere -. Di questo, ancora, non si fa cenno nella mozione”.
“No, quella proposta nella mozione non può essere la vera soluzione al problema. Ben venga il passo indietro della maggioranza – ha concluso Satta -. L’invito è a ragionare sul sistema agricolo nella sua interezza investendo della problematica la Commissione competente e portando poi gli argomenti sviluppati all’attenzione dell’intero Consiglio regionale”.