Entro novembre si profila il commissariamento delle Asl ed entro dicembre, con l'esame della legge sul riordino degli Enti Locali, ci sarà una taglio nel numero delle Aziende sanitarie locali.

E' quanto emerso dal vertice di maggioranza al quale hanno partecipato il governatore Francesco Pigliaru, gli assessori della Sanità e degli Enti locali, Luigi Arru e Cristiano Erriu, e i capigruppo del centrosinistra. Mentre sul piano paesaggistico e sul piano casa c'è solo stato il tempo per l'illustrazione dei due provvedimenti (ma anche per alcune puntualizzazioni su cui tornare, come le premialità nelle volumetrie e per i centri storici), sulla riforma sanitaria l'assessore Arru ha proiettato delle slides con le ipotesi di riordino anticipando un emendamento della Giunta che prevede "una riduzione significativa del numero della Asl".

E se per Efisio Arbau, leader della Base, si dovrebbe partire da un'unica Azienda, per il presidente Pigliaru il "numero perfetto" è quattro. A queste si aggiungerebbero le aziende miste di Cagliari e Sassari e la macro azienda ospedaliera Brotzu, magari integrata con l'oncologico e il microcitemico. Più probabile che si trovi una soluzione intermedia per arrivare a 5-6 Asl, ipotesi che non scontenterebbe alcuni territori come la Gallura e il Sulcis. Pace fatta con il Centro democratico e con il Partito dei Sardi che si erano astenuti in commissione nella votazione finale della leggina.

"L'approccio è condivisibile", dice all'ANSA il capogruppo Roberto Desini. "Se si va in questa direzione, è quella giusta", gli fa eco Franciscu Sedda, segretario del PdS. Intanto Sel ha chiesto più tempo per discutere delle proposte di riordino all'interno del proprio gruppo. Capigruppo e Giunta - stasera riunita in seduta politica - si rivedranno domani alle 14 per un nuovo faccia a faccia, questa volta incentrato sugli emendamenti da presentare all'assestamento di bilancio che approda in Aula questo pomeriggio.