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Nessun aumento dell'Irpef, niente ticket sanitari, trasformazione dell'abbattimento dell'Irap in provvedimento permanente e azzeramento dell'Irap alle nuove imprese per i primi cinque anni.
Un Piano Infrastrutture da 600 milioni per aprire cantieri e rilanciare l'economia della Sardegna, tolleranza zero su sprechi e residui passivi, l'inserimento direttamente in bilancio della programmazione 2014-2020 dei fondi europei. Sono i capisaldi della manovra finanziaria per il 2015, che ha come filosofia di base la programmazione integrata delle risorse e che è stata illustrata oggi dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall'assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci a Enti Locali (ANCI e Cal), Sindacati e Associazioni di categoria. Una manovra improntata al rigore contro gli sprechi e caratterizzata da una politica di investimenti per rilanciare economia e sviluppo: un Patto Sociale per il rilancio della Sardegna.
FONDI EUROPEI E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA - "È una manovra finanziaria fortemente keynesiana, perché in questo momento è indispensabile l'intervento pubblico per iniziare a rilanciare l'economia in un momento di crisi così drammatica come quella che stiamo vivendo - spiega l'assessore Paci - Per la prima volta inseriamo direttamente la programmazione europea perché d'ora in poi prima si spendono i soldi europei e poi, solo e soltanto per quei settori dove non si possono utilizzare, entreranno in gioco i fondi regionali. Seicento milioni di euro non spesi, tanti sono quelli della programmazione 2007-2013, gridano vendetta, non è una cosa eticamente accettabile: le risorse europee ci sono, sono moltissimi soldi che dobbiamo essere bravi a spendere, e noi in questa manovra li cofinanziamo con 81 milioni di euro e si possono spendere immediatamente. Non abbiamo più scuse, dobbiamo essere pronti a scrivere i bandi da subito". L'assessore Paci ha spiegato che l'integrazione dei fondi - europei, nazionali e regionali - è la chiave di volta di questa manovra che, grazie all'accordo firmato il 21 luglio, per la prima volta consentirà alla Sardegna di spendere tutte le risorse che incassa.
LE TASSE, IRPEF E IRAP PIÙ BASSE IN ITALIA - Nessun aumento per l'Irpef, come invece è accaduto in gran parte delle regioni italiane, che in Sardegna resta alla aliquota minima, ovvero l'1,23%. E la Giunta Pigliaru, pur in un momento così difficile dal punto di vista economico, ha deciso di tutelare al massimo i cittadini non introducendo i ticket sanitari, scelta anche questa sulla quale hanno invece ripiegato moltissime regioni. Importanti novità per l'Irap: il provvedimento di abbattimento dell'imposta deciso nella precedente legislatura aveva la durata di tre anni. "Noi abbiamo deciso di rendere permanente l'abbattimento dell'Irap e di azzerarla completamente per le nuove imprese che non dovranno versare un euro di tasse per i primi 5 anni - dice il vicepresidente della Giunta - Ovviamente, per trasformare il taglio in un provvedimento a tempo indeterminato, abbiamo dovuto rimodularlo portandolo al 25%, al quale però si aggiungerà la riduzione prevista dal Governo nazionale nella Legge di Stabilità. In ogni caso, l'Irap in Sardegna con il 2,93% di aliquota, è la più bassa d'Italia".
IL MUTUO PER IL PIANO INFRASTRUTTURE - Un prestito bancario da 600 milioni di euro non per pagare i debiti ma solo ed esclusivamente per mettere in campo risorse fresche, investimenti, per aprire cantieri, creare nuova occupazione. In una parola: rilanciare l'economia della Sardegna, iniziando a ridurre l'eterno gap che affligge l'Isol