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Non solo attività addestrativa di soccorso come quella organizzata dalla Guardia Costiera nel Golfo di Cagliari. Dal 3 ottobre il mare e i cieli della Sardegna sono interessati dalla seconda edizione per il 2022 dell'esercitazione Mare Aperto.
Impegnate forze appartenenti a cinque nazioni Nato tra navi e sottomarini, velivoli, elicotteri, oltre ai reparti anfibi della Brigata Marina San Marco e gli incursori e subacquei del Comsubin.
In mare, sotto la superficie del mare, per aria e su terra saranno impiegati circa 4.000 militari e più di 45 unità tra navi e sottomarini. Le forze della Squadra Navale si eserciteranno fino al 27 ottobre, insieme a quelle dell'Alleanza Atlantica e di alcune Marine estere, operando negli spazi marittimi compresi tra Adriatico, Ionio, Tirreno e Canale di Sicilia.
Il comando dell'attività è imbarcato sulla portaerei Cavour: le attività prevedono combattimento ad alta intensità, lotta contro minacce convenzionali e asimmetriche, raid su siti costieri d'interesse, sicurezza marittima, controllo e bonifica dei fondali, prevenzione e contrasto di traffici illeciti.
In volo anche diversi velivoli dell'Aeronautica Militare, tra cui il C27J per trasporto tattico, CAEW G550, caccia Eurofighter e velivoli F35 nelle versioni A e B. E davanti a questo dispiegamento di forze, come già accaduto durante la prima parte della stessa esercitazione, a maggio, scendono in piazza gli antimilitaristi.
Mentre in primavera l'appuntamento era stato davanti al Poligono di Teulada, ora la manifestazione si sposta domenica 16 ottobre, alle 12, al poligono di Capo Frasca, nel Medio Campidano poco distante dal Golfo di Oristano.
Una protesta "contro la Nato, contro l'uso della Sardegna e della Corsica in funzione della guerra, per un Mediterraneo di pace e per la sovranità popolare nelle nostre isole. Non possiamo permettere che in Sardegna vengano preparate le guerre che infiammeranno lo scenario internazionale. Non vogliamo essere complici del sangue che verrà versato", spigano gli attivisti di A Foras.