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Rischiano di andare a casa dal 1 febbraio venti lavoratori del Consorzio Colis impegnati da vent’anni negli appalti di lavaggio e sterilizzazione di dispositivi medici per ospedali e strutture sanitarie: a sollevare il problema sono le categorie unitarie Filctem, Femca e Uiltec regionali e territoriali di Cagliari, che chiedono un incontro urgente all’assessore alla Sanità Arru e al direttore Ats Moirano.
Il problema deriva da un cambio d’appalto disposto dall’Ats a vantaggio di un’impresa di Chieti, che si dovrebbe occupare del servizio di lavaggio e noleggio biancheria per la Assl di Sassari fuori dai confini regionali, sottraendolo – con tutte le incognite che ciò comporta - alle attuali maestranze impegnate in Sardegna, in particolare a Macchiareddu. Insomma, si tratta di un servizio che certamente necessita di certezza e tempi stretti di lavorazione, perciò appare abbastanza evidente che possa e debba essere gestito con garanzie di qualità ed efficienza solo da un presidio industriale dentro l’Isola.
L’affidamento è stato ufficializzato dall’Ats il 9 gennaio e prevede il cambio dal 1 febbraio, con conseguenze nefaste non solo per i venti lavoratori, che rischiano il licenziamento, ma probabilmente anche per lo stesso servizio, visto che in venti giorni non è per nulla chiaro come potrà essere organizzata e garantita la fornitura di camici, divise, lenzuola, kit sterili per cinque ospedali e ottanta strutture territoriali. Per queste ragioni le categorie hanno già proclamato lo stato di agitazione, decisione presa per sollecitare la sospensione del provvedimento e chiedere un confronto risolutivo.
I sindacati si erano attivati già nei mesi scorsi ma i loro appelli erano rimasti in sospeso, come l’impegno preso e non ancora rispettato da Ats e assessorato lo scorso 29 ottobre, quando era stata annunciata la convocazione di un nuovo incontro. Da ciò derivano le perplessità verso le attuali risposte politiche sulla vertenza, per la quale Filctem Femca e Uiltec chiedono che sia salvaguardata la continuità lavorativa, al di là del balletto di ricorsi e controricorsi al Tar fra azienda e Ats, che crea incertezze e lascia insoluto il punto
nodale della questione: la difesa dei posti di lavoro in una regione già pesantemente in sofferenza e, insieme a questo, la qualità di un servizio delicato, svolto dai lavoratori da anni con grande professionalità.
Secondo i sindacati, in attesa dell’ormai imminente aggiudicazione della gara regionale, ci sono ancora margini per risolvere positivamente la vertenza. L’auspicio è che il loro appello trovi una risposta a stretto giro, con la convocazione del confronto richiesto, in alternativa saranno le assemblee con i lavoratori a decidere ulteriori e diverse azioni di protesta.