Nel 2015 sono stati 78 i milioni di euro che hanno animato il settore edile della Sardegna per quanto riguarda ristrutturazioni edili e risparmio energetico. Cosi emerge dall'ultimo dossier presentato dalla Confartigianato Sardegna, segnando dunque un incremento rispetto di 26 milioni rispetto al 2011.

“I 17 anni di incentivi fiscali hanno impedito all’intera filiera dell’edilizia isolana di andare a fondo – sottolinea Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – sostenendo, salvando e rilanciando molte imprese che si occupano di costruzioni e ristrutturazioni ma anche di riqualificazione del patrimonio immobiliare, del risparmio energetico, della difesa dell’ambiente, con una importante emersione delle attività irregolari”.

Per il sindacato di categoria, occorre mantenere costante l'incentivo: “La preoccupazione – sottolinea il Presidente - è che per gli interventi di ristrutturazione dal 1° gennaio la detrazione scenderà al 36% dall’attuale 50%. Ciò potrebbe avere un effetto negativo su chi volesse ammodernare la propria abitazione. Sicuramente a livello nazionale interverremo affinché la percentuale di detrazione possa rimanere la stessa”.

Del resto, nonostante l'aumento dei lavori di ristrutturazione, il patrimonio residenziale sardo è ancora in condizioni critiche. Troppe le case vecchie (87262) e il 61,8 % delle famiglie, vive in abitazioni prive di intercapedini, cappotti esterni o interni.