69mila pratiche arretrate di cui 45mila in scadenza a giugno 2020. Questo il numero dei faldoni presenti nelle scrivanie degli impiegati di Argea.

Per far fronte a questa emergenza, il presidente della Commissione “Attività Produttive” Piero Maieli ha convocato un incontro in Consiglio regionale alla presenza degli assessori regionali all’agricoltura e al personale e i commissari straordinari delle agenzie per l’agricoltura Argea e Laore.

Per il commissario di Argea Patrizia Mattioli “Le nuove funzioni di organismo pagatore hanno determinato nuovi carichi di lavoro con esiti negativi sull’attività istruttoria. Le pratiche sono ferme perché Argea non ha il personale sufficiente ad espletarle: su una pianta organica di 580 unità i lavoratori in servizio sono 423. L’agenzia ha elaborato un piano per l’integrazione del personale con 50 nuovi ingressi che però è stato vanificato dall’uscita di altri 44 lavoratori in età da pensione. Serve un intervento straordinario per permettere di risolvere una situazione molto complicata. Per evadere le pratiche arretrate c’è bisogno di un centinaio di persone”.

“Diamo la priorità alla mobilità interna del personale delle agenzie agricole – ha aggiunto l’Assessora al personale Valeria Satta – in seconda battuta potremmo prevedere un bando rivolto ai lavoratori degli enti o delle altre agenzie regionali ed infine una richiesta rivolta ai dipendenti della Regione. Credo che il nostro obiettivo primario debba essere quello di reclutare le risorse necessarie tra i 1500 lavoratori delle agenzie regionali”. 

A detta della titolare dell’agricoltura Gabriella Murgia “Le pratiche sul Feamp, i fondi europei per la pesca, potrebbero passare da Argea a Laore oggi questo settore è uno dei più impegnativi per Argea, un passaggio di consegne libererebbe importanti risorse umane”.

“Oltre la metà delle pratiche arretrate scadranno a giugno – ha sottolineato Maieli – il rischio di perdere i fondi è concreto con conseguenze gravissime per tutti gli operatori del comparto agropastorale. Sono favorevole alla mobilità interna ma se non dovessimo individuare una soluzione rapida occorre pensare ad altro. Una via alternativa potrebbe essere quella dell’esternalizzazione del servizio coinvolgendo i Caf e i Caa territoriali. Per evadere una pratica servono circa 40 euro, comprensiva delle assicurazioni, con uno stanziamento di 2,8 milioni si chiuderebbe la partita delle 69mila pratiche in ritardo. Una terza possibilità è rappresentata dal coinvolgimento dei nuovi ingressi di Laore (ex dipendenti Aras) ma in questo caso la soluzione non sarebbe rapidissima”.

Ci siamo già confrontati con i sindacati su un possibile coinvolgimento di nostre risorse prevedendo anche un piccolo incentivo – ha detto il Commissario di Laore Gianfranco Casu – ciò però sarebbe possibile solo per gli ultimi mesi del 2019».

Al dibattito hanno preso parte anche i consiglieri Giorgio Oppi (Udc), Emanuele Cera (Forza Italia), Gigi Piano e Salvatore Corrias (Pd) che hanno chiesto di trovare una soluzione rapida.

“Abbiamo deciso di aggiornare l’incontro alla prima data utile che potrebbe essere il 12 o il 13 novembre – ha concluso Maieli -. La situazione è critica e non possiamo stare a guardare”.