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Il Commissario straordinario di Argea Patrizia Mattioni ha reso noti i dati ufficiali sui ritardi nei pagamenti in agricoltura. I documenti sono arrivati, questa mattina, alla Quinta Commissione del Consiglio regionale convocata dal presidente Piero Maieli.
Sarebbero 51mila 407 le pratiche pregresse del Piano di sviluppo rurale nelle varie misure alle quali si aggiungono altre 38mila 121 pratiche da istruire per la campagna 2019 per le sole misure a “superficie” e “benessere animale”.
“Mancano all’appello 128 unità – ha sottolineato Mattioli – 64 da destinare al disbrigo delle pratiche sulle misure strutturali e i Gal”.
«Questa è l’emergenza delle emergenze – ha rimarcato il presidente della Commissione Piero Maieli -. È necessario fare fronte comune per individuare una via d’uscita e dare così riposte al mondo delle campagne».
Un aiuto potrebbe arrivare da Laore che si è offerta per dirimere 18mila 914 pratiche (tra pregresse e attese) relative agli aiuti regionali per calamità naturali, interventi a sostegno del comparto ovicaprino, acquisto di riproduttori bovini, filiera del grano duro, aiuti in conto interessi alle imprese per prestiti ed ammortamenti.
“Noi siamo a disposizione – ha detto il commissario Casu – chiederemo ai nostri dipendenti di aderire su base volontaria al progetto mettendo a disposizione un incentivo economico”. Un'altra soluzione tampone potrebbe essere l’apertura delle procedure di mobilità interna con il reclutamento di nuove figure dagli enti regionali e dal sistema-Regione. Questione ribadita dal capo di gabinetto dell’assessorato regionale degli Affari generali Alessio Zanzottera: «C’è la nostra disponibilità – ha detto –, ma occorre prima verificare la fattibilità giuridica ed economica dell’operazione».
Esclusa l’ipotesi di esternalizzazione del lavoro ricorrendo a un pool di esperti e professionisti. « È vietato dalla normativa europea – ha rimarcato l’Assessora all’agricoltura Murgia – si potrebbe invece pensare a una struttura di supporto per l’attività istruttoria sugli aiuti regionali chiedendo la collaborazione agli ordini professionali. Questo per risolvere l’emergenza. Il problema va però affrontato strutturalmente, è tempo di pensare al reclutamento di nuove figure aprendo le procedure concorsuali”.
“La situazione va affrontata subito e con decisione – queste ancora le parole di Maieli – non è pensabile che agricoltori e pastori debbano attendere ancora anni per vedere concluse le loro pratiche. Una soluzione potrebbe essere quella di attivare più “unità di progetto” riferite a singole misure. Verificheremo anche questa possibilità. Tutte le strade devono essere percorse”.
“Finalmente ragioniamo su dati certi – ha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – i soldi che arrivano dal Psr sono la liquidità delle nostre imprese. Senza, non si può andare avanti. In mancanza di questi denari i pastori non riusciranno a portare avanti nemmeno la vertenza sul prezzo del latte perché saranno costretti a svendere il loro prodotto”.
Sulla stessa linea il direttore di Copagri Pietro Tandeddu: “Serve chiarezza e trasparenza sarebbe opportuno capire anche perché si sono accumulati tutti questi ritardi e procedere a una valutazione sulla produttività delle strutture di Argea».
Per il direttore di Confagricoltura Maurizio Onorato “Il tempo stringe. Alcune misure sono in scadenza. Per risolvere l’emergenza servirebbe una task force di 250 persone”.
A detta Gigi Piano (Pd) “Il mondo delle campagne non può più attendere”, mentre Elena Fancello (Misto) ha chiesto una verifica trimestrale sullo stato di avanzamento delle pratiche del Psr. Emanuele Cera (Forza Italia) ha ricordato la drammatica situazione delle campagne chiedendo risposte rapide e certe.