“Andrò stasera all'Asinara dai Bibliotecari sardi a dire la contrarietà di Sardegna Più. Meglio per ogni nuova ipotesi di centralismi mostruosi nel campo della cultura.

Sento ipotizzare nuovi giganteschi enti regionali destinati, come Abbanoa, a nuovi giganteschi deficit e nuovi immensi debiti a carico della Comunità.

Siamo contro gli sprechi e le inefficienze diseconomiche che necessariamente derivano dagli errori di concezione di questi apparati burocratici.

La ricetta è viceversa un'altra: autonomia, ottimalità, controllo democratico della spesa pubblica, valutazione scientifica.

Le biblioteche, i musei, le istituzioni culturali, tutte le agenzie culturali devono potersi muovere in un ambito di agile pluralismo, integrati nei rispettivi territori, coerenti evoluzioni dell'identità comunitaria e fattori di speciale qualificazione e interpretazione delle vocazioni e delle aspirazioni degli operatori e degli utenti.

Rifiutiamo il dirigismo livellante e artificioso, promuoviamo lo sviluppo civile attraverso l'investimento strategico sulla Cultura, sulle Culture”.