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“L’arte è un ottimo strumento di tutela dell’identità sarda, soprattutto in una dinamica di apertura e confronto. In un momento storico in cui l’odio etnico fa da sfondo a tante contrapposizioni e guerre, la tutela della nostra cultura, in un dialogo costante con tutte le altre, diventa fondamentale”.
A dirlo questa mattina a Solarussa, durante la conferenza “Sa corte de is Artis” organizzata dal Cordinamentu Artes Musicales e Poeticas de Traditzioni Orali de Sardigna, è l’assessore della Cultura Claudia Firino.
“La Regione ha investito principalmente sulla scuola e sulla tutela della tradizione orale per difendere e valorizzare la lingua - ha proseguito Firino- l’anno scorso abbiamo stanziato 900 mila euro per i progetti scolastici e adesso lavoriamo alla ricognizione del materiale didattico esistente per garantire migliorie alla realizzazione del materiale futuro. Procederemo inoltre alla valutazione dei progetti realizzati”.
L’assessore ha inoltre ricordato che la Sardegna ha ottenuto l’approvazione del decreto legislativo recante norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per il trasferimento delle funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella regione.
“Grazie a questo risultato la Regione può distribuire direttamente le risorse, in funzione degli obiettivi, indirizzi e priorità stabiliti dagli atti di programmazione regionale nella materia. Questo riguarderà tutti gli ambiti di applicazione della lingua, in particolare la scuola, e specialmente il ciclo primario e secondario di primo grado”.
Tra gli obiettivi della Regione c’è la Ratifica Carta europea delle lingue regionali e minoritarie e la Convenzione fra Regione e Rai. “La Ratifica prevede il rispetto per l'area geografica di ciascuna lingua e l'incoraggiamento all'uso delle lingue regionali e minoritarie attraverso adeguate misure d'insegnamento. Siamo inoltre pronti a negoziare la Convenzione fra Regione e Rai, per cui è previsto uno specifico stanziamento in finanziaria, per favorire una programmazione radiofonica e televisiva che veicoli la nostra cultura e lingua, come previsto dalla Legge 15 dicembre 1999, n. 482. Tuttavia siamo preoccupati per l'assenza del sardo, nella bozza del Contratto di servizio con la tv pubblica. Il sardo infatti non è citato, a differenza delle altre lingue minoritarie, tutelate dalla stessa norma".
"E' quindi necessario - ha concluso l’assessore - un impegno forte e comune perché si superi questa diversità di trattamento, in modo da arrivare, come è successo per altre regioni, ad avere garantiti almeno una stazione radiofonica e una rete televisiva. Ci aspettiamo quindi un segnale in questa direzione prima di firmare la convenzione”.