“Ogni 28 aprile rievochiamo la Storia con orgoglio per tenere viva la memoria del grande e glorioso popolo sardo ma quest’anno, a trent’anni dall’istituzione di questa importante giornata i cui festeggiamenti per l’occasione sono stati spalmati su tre differenti giornate, lo abbiamo fatto con ancora più emozione e trasporto. Oggi si chiude questa edizione de Sa Die de Sa Sardigna con più consapevolezza rispetto alla nostra Storia e con uno spirito rinnovato che deve spingerci ad affrontare in maniera ancora più concreta temi importanti come l’autodeterminazione, la sovranità territoriale, la nostra specialità”. 

Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, in occasione della chiusura dei festeggiamenti per Sa die de Sa Sardigna, che nel trentennale dall’istituzione della giornata dell’orgoglio del popolo sardo, si sono dipanati lungo tre giornate – il 28, il 29 e oggi - con cerimonie solenni, rappresentazioni storiche, occasioni di studio e approfondimento, laboratori, iniziative culturali. Una molteplicità di eventi e appuntamenti che partendo dal capoluogo hanno interessato diverse città e paesi sardi tra cui Sassari, Nuoro, Bono, per culminare, sempre a Cagliari, questa sera, a Sa Manifattura.

“Il 28 aprile e nei giorni a seguire abbiamo celebrato la rivolta e il sogno di liberazione nazionale dei sardi – ha proseguito il governatore - Ecco, quel sentimento identitario che ci accomuna deve continuare a tenere vivo il nostro spirito e le nostre menti  per incentivare un percorso di rifioritura del popolo sardo. Conoscere il nostro passato vuol dire volgere lo sguardo verso il futuro potendo contemplare orizzonti più vasti. È con questo spirito - ha concluso il Presidente – che dobbiamo fare tesoro della Storia, con la stessa determinazione e la stessa fermezza d’un tempo nel difendere i diritti inalienabili del nostro popolo, sempre orgogliosi delle nostre radici, fieri di essere popolo e nazione sarda”.