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Andrà in onda questa sera su Italia1 il servizio realizzato in Sardegna dall’inviato de “Le Iene” Giulio Golia e dedicato a “sa paradura pro Elia”, il giovane allevatore di Posada a cui era stato rubato il piccolo gregge custodito nelle campagne del paese.
Per dargli una mano d’aiuto si erano mobilitati in tanti e al diciassettenne è stata restituita la possibilità di continuare a fare ciò che da sempre aveva sognato e con sacrificio iniziato a realizzare: il pastore.
L’antica usanza de ‘sa paradura’, su spinta di Gigi Sanna, il cantante degli Istentales, che aveva contattato il sindaco Roberto Tola per offrire il suo impegno come già era accaduto per i pastori dell’Abruzzo, ha sortito l’effetto desiderato e il gregge è stato ricostituito.
A 17 anni i ragazzi hanno tanti sogni nel cassetto e lavorano per realizzarli. Vivono di speranze e spensieratezza, di passioni ed emozioni. Elia giovane di Posada vuole fare il pastore, un mestiere insolito per un ragazzo della sua età.
Ma lui ci crede tanto, nonostante sia un lavoro sacrificante e con tante difficoltà, Elia vuole prendersi cura quotidianamente del suo gregge, svegliandosi all’alba e assaporando così le prime luci del mattino, sentire i profumi della campagna, apprezzarne le varie sfumature.
Fin da piccolo ha avuto questo desiderio, una grande passione alla quale i familiari non lo hanno fatto rinunciare, ma al contrario lo hanno aiutato a mettere su il suo piccolo gregge.
Nasce così l’iniziativa de “Sa Paradura”, un’iniziativa che già in passato ha aiutato i pastori colpiti dal dramma del terremoto, infatti oggi l’invito è rivolto a tutti quei pastori che vogliono donare una pecora al giovane Elia, affinché egli possa riiniziare a coltivare la sua passione e diventare un piccolo pastore della Baronia.
La prima pecora gliel’ha regalata il padrino, la seconda la nonna e così via via in famiglia ognuno ha dato il proprio piccolo contributo per aiutare Elia a realizzare il suo sogno. Qualche giorno fa, però, una mano ladra ha infranto questo sogno e ha rubato al ragazzo il gregge.
Un gesto povero e meschino, condannato da tutta la comunità di Posada. Si legge delusione e ammarezza negli occhi di Elia, ma anche la voglia di non mollare, la grinta e la forza di riiniziare da capo. Per questo lo zio lancia un appello su facebook, confidando nella generosità del popolo Sardo, che è sempre stato unito a altruista e non si è mai nascosto quando si trattava di porgere una mano d’aiuto verso il prossimo.