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Costanza, impegno e determinazione. Con queste tre parole si può, senza ombra di dubbio riassumere, l’iniziativa che sta portando avanti il comitato spontaneo, capeggiato dalle Pro loco di Sanluri e Villanovaforru, e composto da cittadini pieni di buona volontà che hanno fatto del recupero della Chiesa di Santu Antiogu Becciu quasi una ragione di vita.
L’edificio religioso enne realizzato nel 1610 grazie ad un lascito di un tale Antonio Pibiri e rimase officiata sino al primo decennio del ventesimo secolo. La data esatta dell’abbandono è incerta ma dovrebbe risalire, presumibilmente, al periodo della prima guerra mondiale. A causa questo, l’edificio venne spogliato degli arredi, depredato dei materiali e utilizzato come ricovero di bestiame.
Una grave per queste due Comunità. Dopo qualche anno, finalmente le due Pro Loco hanno preso l’impegno comune di salvarla e valorizzarla. Lo scopo è quello di riportarla finalmente al culto e trasformare l’area circostante in un parco ambientale in cui ritrovarsi, non solo per una scampagnata, ma anche per condividere momenti di socializzazione rivolti ad iniziative di qualsiasi genere culturale.
Il 14 marzo 2014 si è costituito un comitato spontaneo, capeggiato dalle due Associazioni, composto da un gruppo di persone desiderose di dare una mano alla causa. Ilo portavoce è l’avv. Angelo Bandinu e mentre il presidente onorario e la signora Angela Schirru, vedova dell’ex sindaco di Villanovaforru, che tanto si era battuto affinchè l’area di Sant’Antiogu non diventasse un sito per la realizzazione di un parco eolico.
Con una delibera del Consiglio comunale di Sanluri, datata 15 settembre 2014, veniva concessa l’area di Santu Antiogu Becciu, compresa la Chiesa, in comodato d’uso per 20 anni Pro Loco di Sanluri, con l’intento di portare a compimento le iniziative per il suo recupero.
Nella primavera del 2015, sotto la supervisione dalla Soprintendenza per i beni culturali, dall’architetto, dal geometra e dall’ingegnere, il comitato spontaneo diede inizio ai lavori, compiuti da una ditta specializzata in opere storiche. Della causa fanno parte alcuni muratori sanluresi in pensione, che prestano la loro opera gratuitamente, e un agronomo che ha predisposto un progetto di piantumazione che ha consentito la posa di oltre cento piante e arbusti.
Vari artisti ed artigiani hanno lavorato, sempre a titolo gratuito, per l’acquasantiera, il campanile e la chiave di volta fregiata del portale. Grazie a varie iniziative intraprese in questi due anni (lotteria, concerti, feste e cene, oltre che la generosa donazione di tante persone e aziende), si è potuta ricostruire l’intera struttura della chiesa e della sacrestia, con la copertura e i portali. Un attento lavoro di pulizia ha permesso di riportare alla luce quasi l’intero pavimento composto in gran parte in mattoni di cotto, con alcune porzioni in lastricato di pietrame.
Nei prossimi verrà montato il grande portale, restaurato con un contributo del Comune di Villanovaforru, mentre sabato 18 novembre, alle 15.00, il Comitato accoglierà i visitatori per illustrare la storia del monumento e il procedere dei lavori.
Qualora questi ultimi dovessero terminare entro la primavera del 2018, sarà possibile, dopo oltre un secolo, organizzare la prima festa in campagna.