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Un tradizionale 1° maggio all’insegna della festa, delle tradizioni antiche, del folklore, degli appuntamenti itineranti religiosi e storici in onore al santo guerriero Sant’Efisio. Sarà anche l’ennesima occasione come banco di prova per un’intera Isola sul Turismo da oltre Penisola e non solo.
Cagliari si prepara con grande entusiasmo alla grande sagra dei sardi, in terra sarda, condivisa da visitatori da ogni parte del mondo.
EDIZIONE NUMERO 362. Ci saranno ben 105 comuni presenti, con 90 associazioni, poco meno di 3.200 devoti al santo martire lungo il tragitto, circa2.600 a piedi,247 a cavallo, 19 le tradizionali traccas.
Soltanto alcune cifre, poi l’arrivo di due “giganti del mare”, navi da crociera che porteranno in città migliaia di turisti da crociera. Non meno trascurabile l’attenzione dell’Unesco, da dieci anni infatti c’è il patrocinio della commissione nazionale. Entusiasti sia il sindaco Massimo Zedda e l’assessore alle Attività Produttive, Marzia Cilloccu: “La sagra non è più solo la festa dei sardi, di un popolo che condivide con orgoglio il sant martire guerriero – hanno sottolineato – ma un evento itinerante che coinvolge migliaia di fedeli, un pubblico vasto che partecipa attivamente in tutte le fasi della grande festa”.
“Condivisione”, “storia”, “fede”, “progresso” e “passione”, pronunciano in tanti. Il 1° di maggio è il giorno di Cagliari, non soltanto perché ricorda le battaglie operaie per ottenere diritti e condizioni di lavoro migliori o perché risponde alla chiamata di migliaia di croceristi che da qualche tempo l’hanno eletta a meta privilegiata per le loro vacanze. Lo è in special modo perché catalizza la devozione e l’attaccamento di tutta la comunità sarda verso Sant’Efisio.
Donne, uomini in abiti tradizionale e cittadini, insieme al sindaco Massimo Zedda, all’assessora alle Attività produttive e Turismo, Marzia Cilloccu, e all’Alter Nos Lino Bistrussu, stamattina al Municipio hanno presentato la 362^ Festa dedicata al martire e guerriero che fra poco meno di due settimane vedrà il suo simulacro in viaggio verso Nora, attraverso Giorgino, Capoterra, Villa San Pietro, Sarroch e Pula, per poi fare rientro nella chiesetta a Stampace il 4 di maggio.
“Sant’Efisio è uno dei momenti più alti della cultura e del patrimonio identitario, etnografico ed etnomusicale della Sardegna”, ha sottolineando il Primo cittadino riflettendo sull’importanza del passato e della tradizione che attribuisce al santo la liberazione della città dalla peste da cui era flagellata a metà Seicento.
Per celebrare l’edizione 2018, sono 105 i Comuni rappresentati con 90 associazioni di devoti in abiti tradizionali; 3153 devoti lungo il percorso; 2605 i devoti a piedi; a rappresentare 32 subregioni storiche della Sardegna saranno 106 devoti in abito tradizionale; 19 le tracas per 266 devoti; 39 le associazioni di cavalieri in abito tradizionale e 56 i miliziani di scorta al cocchio del Santo, per un totale di 247 devoti a cavallo; dodici i cori polifonici e 5 le associazioni di strumentisti presenti.
A Palazzo Bacaredda si riflette però anche sul domani. Si parla dell'infrastrutturazione del “Cammino” del santo, per renderlo accessibile tutti giorni dell’anno. Di quale sarà l’organizzazione. Dello “impegno congiunto” che risponda alle esigenze delle misure imposte dalla Circolare Gabrielli, sulla sicurezza dei grandi eventi.
E soprattutto dello “sviluppo turistico”, ha sottolineato Cilloccu riferendosi alle migliaia di visitatori e turisti che visitano l’Isola. Pieno il sostegno del governo della Regione - la conferma direttamente dall’assessora al Turismo Barbara Argiolas, presente anche lei all’incontro con la stampa – e della Città Metropolitana che “stanzierà 5.000.000 di euro”, ha annunciato lo stesso sindaco Massimo Zedda.
Intanto prosegue il percorso di candidatura per l’inserimento della Festa nella lista del Patrimonio immateriale dell’umanità e per il decimo anno consecutivo riceve il patrocinio della Commissione Nazionale per l'UNESCO che ne riconosce l’alto valore per la tutela e la promozione del patrimonio etnografico e culturale popolare.
Fitto il programma religioso, tanti gli eventi collaterali (link più sotto). Fra questi ultimi la mostra “Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei” alla Cittadella dei Musei sino al prossimo 30 settembre e quella allestita nei locali ex Isola al Bastione santa Croce, dove, sino prossimo mese di giugno, si darà particolare risalto alle sonorità che ogni anno caratterizzano la Festa.
Tra i rappresentanti dei Comuni toccati dal “Cammino di sant’Efisio”, il presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese, il rappresentante della Curia di Cagliari don Ottavio Utzeri e il presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone, Francesco Cacciuto, il pensiero del sindaco Massimo Zedda è andato “a quanti soffrono e fuggono dalla guerra in Siria, il Paese da cui proveniva anche Efisio”.