Sono le grandi città dell’Isola a soffrire di più la crisi dei saldi. Sono arrivati in questi giorni i primi dati relativi all’andamento delle vendite sui saldi estivi che non solo confermano la situazione di difficoltà ampiamente riscontrata in questi ultimi anni, ma che in alcuni casi si è aggravata pesantemente.

 

Su un campione di 200 esercizi commerciali di abbigliamento e scarpe ben il 52% ha dichiarato una netto calo rispetto allo scorso anno, il 39% ha mantenuto stabili gli introiti, e solo un 9% dichiara di aver leggermente migliorato la situazione.

 

Al giro di boa dei saldi estivi 2016 possiamo fare un primo bilancio evidentemente provvisorio ma che, visto il tempo ormai trascorso dall’avvio delle vendite a saldo, salvo fatti eccezionali che dovessero verificarsi, crediamo sia sufficiente per trarre delle prime conclusioni.

 

A soffrire di più Cagliari e Sassari e soprattutto i negozi di abbigliamento che in alcuni casi soprattutto nel cagliaritano si sono toccate punte negative del 50% del fatturato. A Nuoro e Oristano ma anche nei comuni dell’hinterland si è avuto un pareggio, ma si tratta di un mantenere uno status di crisi già dichiarato.

 

I consumi delle famiglie continuano a segnare il passo nonostante, da più parti, si continui a sostenere che le disponibilità nelle mani dei consumatori siano negli ultimi tempi aumentate.

 

Rispetto all’anno precedente quando i consumatori avevano prevalentemente concentrato gli acquisti nelle prime due settimane, quest’anno le vendite hanno iniziato ad attivarsi più tardi e dopo l’incertezza dei primi giorni di saldi, probabilmente grazie all’esplosione del caldo torrido, e sicuramente più nelle zone costiere e prevalentemente turisti stranieri piuttosto che sardi.