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Ipnotizzante non solo mentre la si ammira volteggiare leggiadra e aggraziata attorno al palo, elegante come una farfalla mentre sprigiona una forza e un’energia incredibili, ma anche quando parla del suo lavoro, che rappresenta la sua passione, la sua vita, la sua essenza.
Alice Maxia, pole dancer cagliaritana, è una vera e propria artista a 360 gradi che ha avuto la capacità di unire passione e lavoro rendendo felice non solo se stessa, ma anche le sue numerose allieve. Coraggiosa e determinata, Alice è infatti, oltre che ballerina, allenatrice di fitness, di pole sport, di stretching e di balli esotici. Aiutare gli altri a piacersi e a brillare è la sua missione di vita, assieme allo scardinamento di alcuni stereotipi e luoghi comuni che, afferma, “in Italia sono ancora purtroppo molto radicati, contrariamente ad altri Paesi del mondo”.
Da persona libera e a proprio agio con se stessa, che cura il proprio corpo come se fosse un tempio, Alice ha un profilo su Onlyfans, piattaforma web che offre un servizio di intrattenimento tramite abbonamento. Ma conosciamo meglio questa grande donna pronta ad affrontare anche il mondo intero a testa alta pur di vivere libera, con coraggio e con la forza d’animo che la contraddistingue.
Ciao Alice e benvenuta su Sardegna Live! Presentati.
“Ciao a tutti e grazie a Sardegna Live per questa intervista. Sono nata a Cagliari e ho sempre adorato viaggiare. Sono un’allenatrice di pole dance, mia grande passione”.
Quando hai iniziato ad appassionarti alla pole dance, al pole fitness e al fitness in generale?
“Ho scoperto la pole appena è arrivata in Italia, era una disciplina del tutto nuova che mi incuriosiva moltissimo, tanto che per poter seguire i corsi mi sono trasferita a Roma e lì me ne sono innamorata perdutamente. Quando ho iniziato io eravamo davvero in pochissime a praticarla”.
Cosa provi quando ti cimenti nelle tue espressioni artistiche?
“Mi danno un immenso senso di libertà, forza e leggerezza a livello mentale, sembra fermare il tempo, anche perché volteggiare sul palo a testa in giù fa tornare un po’ bambine. Ho notato da subito i benefici sull’umore e ho pensato ‘a questa attività voglio dedicarmi per sempre’. Ho praticato fitness in palestra dai 18 anni ma non mi ero mai appassionata tanto a una disciplina perché mi sono sempre annoiata facilmente e la routine mi uccide”.
Quando e cosa ti ha portato a decidere di insegnare questa disciplina?
“Ho iniziato 10 anni fa. Mi è sempre piaciuto essere protagonista e non pensavo di poter insegnare agli altri, avevo un altro lavoro ma tante ragazze venivano da me e mi chiedevano informazioni e di poter fare lezione assieme, perché vedevano i risultati sul mio fisico, è stata quindi una naturale conseguenza”.
Quali sono state le soddisfazioni più grandi?
“Moltissime donne che sono venute a lezione da me mi hanno ringraziato perché con la pole dance il rapporto con il proprio corpo e, spesso e volentieri anche quello con il proprio compagno, è cambiato in meglio, in quanto si sentono più sicure di se. Questa disciplina è un toccasana per il pavimento pelvico e combatte il cedimento dei tessuti. Inoltre io credo molto nella somatizzazione e con la pole tante mie allieve, che sono tutte donne diverse tra loro, dalla dottoressa all’avvocata, dalla ragazzina alla donna che ha appena partorito,
mi hanno riferito di aver abbattuto dei blocchi.
Ho avuto e ho anche delle allieve giovanissime, sui 16 anni, che le mamme fanno venire contente perché gli adolescenti oggi soffrono di disturbi dell’umore e lo sport aiuta tantissimo in questo senso poiché attiva la produzione di endorfine. Io stessa ho combattuto, con la pole, attacchi di panico. La pole, e lo sport in generale, rendono liberi e sicuri di se”.
Hai recentemente aperto un profilo su Onlyfans. È legato al messaggio di libertà legata alla Pole che vuoi mandare alle donne?
“Assolutamente sì, anche se io personalmente faccio contenuti soft perché, contrariamente a ciò che molti pensano, non ci sono solo contenuti molto spinti. Io ho sempre avuto un’immagine molto sensuale e non ho mai pensato di dovermene vergognare anzi, il culto del corpo fa parte del mio lavoro e anche mostrarlo per me è una cosa assolutamente naturale. Sono salutista, quello che ho ottenuto fisicamente e mentalmente è frutto di tanta costanza e dedizione, essere esibizionisti fa un po’ parte del gioco e credo sia un bel messaggio perché OF apre le porte a chiunque si senta a proprio agio col proprio corpo senza nessun tipo di obbligo nel seguire canoni estetici standardizzati che spesso non vanno di pari passo con quella che connotazione reale del fisico delle donne Non condanno assolutamente cui fa contenuti spinti o pornografici ma io non me la sento semplicemente perché per me è più intrigante il ‘vedo non vedo’ o comunque il non vedere tutto. I pregiudizi riguardo questo mondo sono tanti, soprattutto nei confronti delle donne. Fortunatamente molte cose stanno cambiando, ma l’Italia è ancora molto indietro rispetto a tanti Paesi del mondo”.
In che senso stanno cambiando secondo te?
“Molte artiste famose come Elodie fortunatamente stanno sdoganando lo stereotipo del tutto italiano secondo cui, se non sembri una santa, vuol dire che non hai talento. Invece in tutto il mondo donne famose, come ad esempio Jennifer Lopez, hanno un’immagine molto sexy eppure nessuno mette in dubbio il proprio talento nel canto, nella recitazione o il loro essere poliedriche: una donna può e deve essere infatti tante cose. In Italia si ha quasi paura a mostrare il corpo per i giudizi altrui e questa cosa è assurda nel 2023, con tutti i gravi problemi che ci sono nel mondo si ha paura di un corpo nudo. All’estero questo fenomeno non esiste, ci sono tante donne che lavorano nel campo dell’erotismo e sono mamme, in Italia sarebbe una cosa scioccante. Bisogna lottare, perché per certi aspetti si sta addirittura regredendo, soprattutto in merito ai corpi scoperti: negli anni 70 bruciavano i reggiseni, ora se si vede un seno di striscio esplode la polemica.
Ci si preoccupasse per altre cose più gravi! Il femminicidio è anche conseguenza della mentalità chiusa, anche delle stesse donne”.