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“Il registro regionale dei tumori è ancora fermo al palo”. Lo sostengono Ambrogio Trudu e Giancarlo Nonis, portavoce di Sa Luxi, Comitato pro registro tumori.
Lo stesso Comitato chiede all’assessore alla Sanità Luigi Arru a che punto è l’iter con il Garante della Privacy, quando verrà definita la sede del Registro regionale dei tumori federato, quando sarà costituito il Comitato di coordinamento, quali professionalità ne faranno parte e quando si inizierà a lavorare realmente dopo l’approvazione del regolamento da parte del Consiglio regionale.
“Non si può continuare ad aspettare perché il tempo sta trascorrendo inutilmente. Ci chiediamo quale beneficio ha prodotto il lavoro svolto dal 2009 che ha avuto dei costi per le casse della Regione e che utilizzo se ne farà per il futuro - ha detto Ambrogio Trudu - vogliamo le risposte alle nostre domande”.
“Uno strumento di prevenzione delle malattie e di programmazione sanitaria come il registro regionale dei tumori non può continuare a essere negato, di fatto, da questa amministrazione”, afferma il Comitato pro registro tumori Sa Luxi.
“Da quattro anni la legge impone la realizzazione dei registri di patologia. La Regione sarda oltre a istituirne uno per legge regionale non ha fatto nulla. Sono passati quattro anni di vuoto - sottolinea Giancarlo Nonis - nei quali i malati non hanno ancora avuto la possibilità di sapere se le terapie a cui sono sottoposti sono realmente le migliori che permettono la guarigione, come emergerebbe da un registro di patologia”.