"Stiamo chiedendo temporaneamente un contributo straordinario, un sacrificio ai cittadini più abbienti per accompagnare al risanamento della sanità. Questo è il messaggio. Sottolineo comunque che le fasce più deboli non saranno colpite dall'introduzione di questa tassa di scopo".

Così l'assessore al Bilancio Raffaele Paci, spiegando ai giornalisti le operazioni di risanamento della casse della Regione che la Giunta intende attuare per far fronte al disavanzo attuale della sanità.

L'obiettivo dell'esecutivo è rientrare completamente dal debito, stimato in 400 milioni di euro all'anno, entro i prossimi tre anni, "in modo da riconsegnare ai sardi una Regione risanata e finalmente libera dal peso delle spese fuori controllo del passato", spiega Paci, che questa mattina ha incontrato i segretari regionali dei sindacati in Viale Trento per illustrare le linee della nuova manovra finanziaria.

La strada scelta dalla Giunta è quella di introdurre temporaneamente alcune modifiche all'aliquota dell'addizionale regionale Irpef, che attualmente- fissata all'1,23%- è al minimo consentito.

La Giunta proporrà ora al Consiglio, che ha l'ultima parola, di suddividere e proporzionare il pagamento dell'Irpef sulle cinque fasce di reddito previste dalla normativa nazionale, mentre ha deciso di non introdurre il ticket su ricette e medicinali, come aveva confermato anche l'assessore della sanità Luigi Arru, congelando la decisione in attesa dei primi risultati dati dal Piano di rientro che sarà presentato nei prossimi giorni.

Si parte dai redditi fino ai 15mila euro per arrivare a quelli oltre i 100mila, con una percentuale Irpef che va rispettivamente dall'1,3% al 3,3%, modulata con un criterio proporzionale e progressivo. Un aumento temporaneo, che la Giunta si impegna a rivedere al ribasso quando il debito sarà risanato, una tassa di scopo che ha l'obiettivo di riportare ordine nei conti.

Un esempio lo fa lo stesso vice presidente della Regione: una persona con un reddito di 28.000 euro avrà un incremento mensile intorno ai 15 euro. La scelta di alzare l'addizionale Irpef viene difesa tenacemente da Paci oggi nell'incontro con la stampa: "Abbiamo più volte dimostrato come ci siamo trovati davanti a un dissesto finanziario nella sanità di cui ci facciamo carico attraverso il Piano di rientro.

Non vogliamo trucidare il bilancio regionale, per esempio tagliando sul fondo alle povertà. Purtroppo ci sono spese obbligatorie che possono non piacermi, ma che non si possono toccare. L'alternativa a non mettere nuove tasse, sono tagli delle politiche libere che abbiamo in bilancio, ma non penso che questa sia la strada giusta".

L'effetto politico "non sara' buono e me ne rendo conto- insiste Paci- dopodiche' da persona di sinistra sono convinto che sia piu' equo fare questo, piuttosto che tagliare su scuola, universita' e via dicendo. Se poi "il Consiglio regionale non e' d'accordo su un aumento delle tasse e non condivide questo Ddl- conclude l'assessore- lo stesso Consiglio ci suggerira' quali sono i tagli che si possono fare".