La clinica oculistica dell'AOU di Sassari, un reparto all'avanguardia negli interventi chirurgici che oggi, proprio nel campo in cui ha guadagnato il proprio primato, sconta un deficit dovuto alla carenza di anestesisti negli interventi in anestesia locale, rendendo difficoltosa l'esecuzione degli interventi di retina e glaucoma. 

La mancanza di assistenza anestesiologica negli interventi in anestesia locale parrebbe essere dovuta a una scelta organizzativa, funzionale all'abbattimento delle liste d'attesa degli interventi di tumore e, scontando la mancanza di medici anestesisti. La Direzione sanitaria avrebbe optato concentrare il personale a disposizione prioritariamente per questi interventi. 

Gli interventi di chirurgia vitreoretinica, in molti casi, necessitano di tempistiche tempestive proprio per evitare danni ben più gravi alla vista e generalmente possono durare dalle due alle tre ore a seconda dei casi. 

Allo stato attuale all'Oculistica risultano spettare solo quattro ore di assistenza anestesiologica programmata al mese, salvo i casi d'urgenza, e questo sta determinando un rinvio sine die degli interventi in lista d'attesa e soprattutto un ulteriore ampliamento della lista con gravi disagi per i pazienti e con il rischio concreto di peggioramento del quadro clinico di molti di loro. 

“Lo scorso mese di marzo, attraverso un'interrogazione, ho sollevato il problema rispetto alle criticità che interessano la clinica oculistica di Sassari - dichiara l'On. Gian Franco Satta dei Progressisti, che continua - Nonostante ciò, ad oggi, la situazione è persino peggiorata. Ogni giorno ricevo segnalazioni da parte di pazienti che da mesi attendono di essere operati e ora, oltre alla carenza di chirurghi e a una cattiva gestione delle sale operatorie, scontiamo la mancanza di anestesisti e conseguentemente il rinvio degli interventi in lista d'attesa per carenza di assistenza anestesiologica”.

“Comprendo benissimo che i casi di tumore debbano essere trattati in maniera prioritaria, ma questo non può e non deve significare che un paziente affetto da altre patologie debba rischiare di avere problemi permanenti alla vista dovuti ai ritardi della nostra sanità. È mai possibile che nel 2023, in un paese civile, si possa correre il rischio di diventare ciechi a causa di gravi deficienze organizzative del sistema sanitario regionale? Credo proprio di no, eppure è quello che sta accadendo a Sassari. Molti pazienti si stanno spostando verso le strutture ospedaliere del capoluogo, ma anche in questo caso il problema resta perché Cagliari non ha la possibilità di assistere tutti i pazienti attualmente in lista d'attesa a Sassari. Qualche mese fa, si parlava di quasi 150 interventi da programmare, oggi immagino siano anche di più e la situazione sta precipitando ulteriormente”. 

“In tutto questo caos, chi ringrazia, ancora una volta, sono le strutture private oramai affollate di pazienti che loro malgrado sono costretti a curarsi a pagamento e quando non hanno possibilità economiche, a rinunciare alle cure come sempre più spesso stanno attestando i dati statistici riportati dalle principali Agenzie di settore. Auspico che l'Assessore della sanità Doria e il Presidente Solinas intervengano immediatamente per risolvere questa situazione divenuta oramai insostenibile”.